Sulla vicenda Alitalia “è necessario fare chiarezza”. Lo afferma il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui gli accordi siglati lo scorso 17 luglio non sono applicabili ai lavoratori dell`Alitalia, che aderisce alla Confindustria.
L’accordo sindacale propedeutico all’attuazione dell’intesa con Etihad “era quello sul piano industriale e, da questo punto di vista, la Uil si è assunta tutte le responsabilità per far conseguire tale obiettivo. Peraltro, le dichiarazioni dell’amministratore delegato della società emiratina sono state molto chiare. Nella recente conferenza stampa svoltasi a Roma, Hogan ha affermato che fosse necessario e imprescindibile definire il perimetro aziendale e il numero degli addetti da trasferire nella costituenda società. La questione contrattuale, invece, era un problema da risolvere tra Alitalia e le Organizzazione sindacali e non riguardava Etihad”.
“Sul fronte sindacale, dunque, all’accordo con la compagnia aerea di Abu Dhabi non ci sono più ostacoli: il contendere, ora, è solo tra l’Azienda italiana e il sindacato. L’Alitalia, invece, ha cercato di legare all’accordo industriale anche la vicenda contrattuale, pretendendo la firma di un Ccnl che, peraltro, riguarda solo lei. Non sappiamo se per imperizia o arroganza, l’Alitalia ha voluto proporre un contratto, che regolerà i rapporti di lavoro nei prossimi anni, contrario al buon senso e al comune sentimento di giustizia. Esso, infatti, viola un principio sacrosanto, quello secondo cui le persone alle quali si applica un contratto abbiano il diritto di negoziare le norme che li riguardano, e offende la dignità delle persone”, sottolinea Angeletti.
Secondo l’accordo interconfederale sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confindustria nel giugno 2011, un contratto aziendale – quale è quello relativo alla riduzione del costo del lavoro in questione – per essere vincolante e applicabile a tutti i lavoratori “deve essere sottoposto a un referendum quando richiesto – ed è questo il nostro caso – da una delle organizzazioni sindacali. Procedura sostanzialmente analoga è prevista anche per i contratti nazionali, sulla base del più recente accordo interconfederale firmato, sempre dalle stesse parti, nel gennaio2014”.
“Per queste ragioni, gli accordi siglati lo scorso 17 luglio non sono applicabili ai lavoratori dell’Alitalia, che aderisce alla Confindustria. Sarebbe di puro buon senso, dunque, che l’Azienda tenesse conto di questa realtà dei fatti se non intende determinare, per il prossimo futuro, una situazione che possiamo definire, benevolmente, molto complicata”.