Primi bilanci turistici mentre la stagione estiva è al primo giro di boa. Gli ultimi dati danno in crescita l’indice di fiducia delle aziende del settore, l’Italia torna protagonista anche sui mercati internazionali soprattutto d’oltreoceano, però le strutture che chiudono sono ancora tante.
Tempo di bilanci di mezza estate per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.”Abbiamo un 2014 fotocopia del 2013 – dice Bernabò Bocca in una videointervista a TMNews, con un mercato interno che fatica a causa della crisi economica e un mercato estero, soprattutto extraeuropeo, che sta tornando, scegliendo l’Italia come meta per le vacanze. Ne beneficiano le destinazioni più internazionali, le città d’arte note nel mondo, Capri, Taormina o la Costa Smeralda.
Ma l’80 per cento del territorio sta facendo fatica”. E’ quindi un’estate dai segnali contrastanti. “Il tema – continua Bocca – non è l’appeal del nostro Paese, che resta forte, come dimostra il fatto che ci sono anche importanti investitori turistici e alberghieri stranieri che vogliono entrare nel nostro mercato. Il tema è la redditività delle imprese alberghiere che scontano un livello di tassazione insostenibile, soprattutto per l’Imu e l’Irap, che non è proporzionale o non collegato al reddito d’impresa”.
Ci sono anche altre cause per questa mancata redditività.”C’è il fenomeno delle strutture come le case vacanze, che non pagano tasse e non sono controllate: durante la Canonizzazione dei due Papi che ha portato a Roma centinaia di migliaia di pellegrini e turisti non c’era nessun albergo con il tutto esaurito, perchè molti hanno soggiornato in case d’affitto presenti su internet che non pagano tasse.
Una situazione non tollerabile, senza controllo. Indicativo anche il dato di Coldiretti che parla di 3 milioni e mezzo di italiani in vacanza negli agriturismi, mentre l’Istat dice che queste strutture in Italia hanno ospitato solo un milione e mezzo di turisti: il che vuol dire che due milioni e mezzo sono stati ospitati in agriturismi irregolari. E poi ci sono le seconde case.
Non è giusto che solo gli alberghi siano vessati dalla tassazione subendo per di più la concorrenza sleale di queste strutture”. Il governo prova a fare la sua parte, con il decreto turismo ormai all’ultimo vaglio del Parlamento.”Finalmente – conclude Bocca – un decreto legge che ha la parola turismo nel titolo e nei contenuti. Ci abbiamo lavorato, per migliorarlo, soprattutto per agevolare non solo il nuovo, ma anche le manutenzioni straordinarie dei nostri 34 mila alberghi: non è la perfezione, ma un segnale importante.
Così come importante è il tema della digitalizzazione, dove come Italia siamo in ritardo: internet, wi fi e tecnologia sono ormai servizi determinanti per gli alberghi, il credito d’imposta per le aziende che investiranno in nuove tecnologie è un ottimo segnale”.