Caro Senato ti scrivo. A pochi giorni dallo scadere dell’ora X per l’approvazione delle riforme costituzionali, Matteo Renzi prende il pc e invia una mail a tutti i senatori della maggioranza, ribadendo che il ddl di riforma è “una rivoluzione del buon senso in linea con le principali esperienze costituzionali europee. Si può essere d’accordo o meno con questa riforma: definirla svolta autoritaria però significa litigare con la realtà”.
Modificando la Costituzione, si legge nella lettera, “stiamo realizzando un’impresa: una legislatura nata con le difficoltà che ricordiamo può segnare una svolta nella storia repubblicana”. Un provvedimento del genere “potrebbe da solo dare il senso di un’intera esperienza politica. Ma per noi deve essere solo l’inizio”, insiste Renzi, assicurando che seguiranno l’esame della legge elettorale e, “da settembre, si riparte con il programma dei mille giorni: la questione giustizia, la riforma del terzo settore, la delega fiscale, la riforma del mercato del lavoro, il piano infrastrutture, la semplificazione della pubblica”.
Ma intanto c’è da approvare la riforma costituzionale per la quale, scrive il premier ai senatori della maggioranza, “vi accingete a passare giorni – e temo notti – in Aula”. Provvedimento che “è non solo la riscrittura condivisa anche con parte delle opposizioni della Legge Fondamentale ma è anche l’inizio di un affascinante e difficile tentativo di restituire concretezza alla parola speranza. Di restituire dignità alla parola politica. Di restituire onore alla parola Parlamento.
Perché il percorso possa iniziare con l’approvazione della riforma costituzionale occorre allora la vostra fatica di questi giorni e per questo vorrei ringraziarvi. So che è il vostro dovere e che anzi molti di voi sono felici di uscire dallo stallo dei primi mesi di legislatura con un progetto ambizioso. Ma so anche che in queste ore vedere il Senato costretto a perdere tempo senza poter discutere in modo civile ma attraverso emendamenti burla è triste” ed è “umiliante” discutere di “argomenti assurdi” come quelli oggetto di alcuni emendamenti. Per questo Renzi ringrazia “dal profondo del cuore” e augura “in bocca al lupo” ai senatori della maggioranza. Concludendo così: “Dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell’Italia. Siamo chiamati a una grande responsabilità: non la sprecheremo”.