“Con il dietrofront di oggi, il Governo dimostra inaffidabilità e soprattutto un’approssimazione imbarazzante e a farne le spese sono sempre e solo i più deboli”.
Lo dichiarano in una nota il segretario nazionale dell’Ugl Intesa Funzione Pubblica, Francesco Prudenzano, e il segretario nazionale dell’Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo, aggiungendo che “è impensabile modificare un decreto legge in via di conversione dando a migliaia di persone l’illusione che la soluzione, almeno per loro, sia stata trovata, per poi fare marcia indietro perché non ci si è assicurati prima che ci fossero le coperture”.
“Sulla cosiddetta ‘quota96’– aggiungono – non si è minimamente tenuto conto delle specificità del comparto, a partire dall’applicazione dell’anno scolastico e non di quello solare, e a farne le spese sono tutti quei lavoratori che, a causa di promesse mancate, ora si vedono precludere il pensionamento e quelli che da anni attendevano l’immissione di ruolo”.
“Non è in questo modo – concludono – che miglioriamo l’efficienza della pubblica amministrazione ed è assurdo che si proceda in maniera unilaterale con provvedimenti che influiscono direttamente sulla vita di chi lavora. Più volte abbiamo ribadito il nostro giudizio negativo nei confronti di una riforma basata su una logica di tagli lineari alla spesa pubblica e ora anche quei provvedimenti che avrebbero in qualche modo dato ‘speranza’ a tanti lavoratori vengono messi da parte. Se vogliamo migliorare la pubblica amministrazione e la scuola italiana bisogna investire sulle professionalità che vi operano, non continuare a penalizzarle”.