Il calo del Pil in Italia è stato determinato anche dalla debolezza degli investimenti, che a loro volta può riflettere “la generale incertezza che circonda le riforme economiche”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, nella conferenza stampa seguita alla riunione del direttorio. Draghi, un po’ a sorpresa, ha invitato le parti sociali a ”lavorare” sui salari: non spetta alla Bce determinare i salari di chicchessia nei paesi dell’area euro, ha detto, “spetta semmai alle parti sociali”. Una affermazione molto distante dai richiami che diversi anni fa, ai tempi della presidenza di Jean-Claude Trichet, venivano lanciati proprio alle parti sociali affinché mostrassero “moderazione” sulle dinamiche salariali.
Gli ultimi dati sull’area euro, ha aggiunto Draghi, confermano il quadro di prosecuzione di “una ripresa moderata e diseguale”, assieme a “bassa inflazione e dinamiche sommesse del credito”. Lo ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. Il capo della Bce ha esortato i Paesi dell’area euro a “non disfare” i progressi già compiuti sul risanamento dei conti pubblici. Piuttosto le manovre di bilancio devono essere elaborate in modo da non ostacolare la crescita, e accompagnate da riforme strutturali volte a rilanciare economia e lavoro. Da parte sua, la Banca centrale europea ribadisce l’impegno a mantenere i tassi di interesse “bassi a lungo”, dato il contesto di ridotta inflazione. Inoltre, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo il presidente Mario Draghi ha anche riaffermato che i banchieri centrali sono “unanimi” della determinazione ad avvalersi di “altri strumenti non convenzionali”, se necessario a evitare che la bassa inflazione si protragga troppo a lungo.