Si ritorna dalle ferie ma molte serrande rimangono chiuse. Gli esercenti che nel mese di luglio e agosto hanno chiuso i battenti secondo Confesercenti sono stati circa 5.463, contro l’apertura di 2.603 imprese. “Semestre negativo per il commercio, spiega Confesercenti, già persi 2,2 miliardi di fatturato. E un’impresa su quattro ‘vive’ meno di tre anni”
Le vendite al dettaglio a giugno restano ferme rispetto a maggio, registrando una crescita zero, mentre scendono del 2,6% su base annua. Lo rileva l’Istat, sottolineando che anche nel primo mese del pieno godimento del bonus Irpef di 80 euro, incassato a fine maggio, il commercio ha continuato a dare segnali di sofferenza.
Anche la situazione occupazionale continua a dare segni di cedimento. La disoccupazione a luglio, secondo le rilevazioni provvisorie dell’Istat, torna a salire. L’indice balza al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Viene così cancellata la flessione della disoccupazione registrata nel mese precedente, con il tasso che si riporta ai livelli di maggio, appena sotto i massimi storici.
La crisi non risparmia neppure le grandi imprese. Dopo lo spegnimento dell’altoforno di Piombino avvenuto il 24 aprile, è il turno della multinazionale Alcoa di Portovesme, che il 25 agosto ha comunicato ai sindacati di categoria la chiusura definitiva di ogni attività. L’azienda ha altresì confermato di concludere i rapporti di lavoro e la relativa messa in mobilità non prima del 31 dicembre 2014.
Sul fronte della produzione industriale, il Centro Studi di Confindustria traccia un quadro sulla situazione di questi ultimi mesi, rilevando una variazione della produzione industriale di -0,1% in luglio su giugno, quando è stato stimato un aumento dello 0,7% su maggio. La produzione in luglio è rimasta invariata su luglio 2013; in giugno si era avuta una flessione dello 0,2% sullo stesso mese dello scorso anno.
“Le indicazioni qualitative, spiega Confindustria, non fanno ancora intravedere una maggiore vivacità nei mesi estivi. In luglio il clima di fiducia delle imprese manifatturiere è calato per il secondo mese consecutivo (-0,2 punti in entrambi i mesi) con un peggioramento dei giudizi sui livelli di produzione (saldo a -21 da -20) e sugli ordini (-23 da -21), specie per il calo di quelli interni. Sono migliorate, conclude Confindustria, le attese a tre mesi di produzione (saldo a 8 da 6) mentre quelle sugli ordini sono rimaste invariate (saldo a 9)”.
Emanuele Ghiani