L’embargo russo gela il commercio all’ingrosso. “Se verranno bloccate le esportazioni di bevande alcoliche saranno cavoli”. A dirlo è la Confcommercio del Veneto che teme un effetto dirompente sulle imprese del commercio all’ingrosso, le uniche che avevano fatto segnare, nell’ultimo trimestre, un cospicuo saldo positivo sulle assunzioni/cessazioni, triplicato rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente (+260 nel secondo trimestre del 2013 e + 875 nel secondo trimestre 2014), e considerato il consistente export di vini pregiati dalla nostra regione verso la Russia.
La Confederazione regionale si unisce al grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi da Coldiretti Veneto sulle conseguenze dell’embargo russo, il cui fronte si sta allargando ad altri prodotti veneti, oltre a quello agroalimentare. “Un duro colpo assestato a un settore che, nonostante la crisi economica generale, stava andando bene – sottolinea il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon – Preoccupa anche il blocco imposto dalla Russia all’esportazione di pellami, con un danno per il nostro comparto stimato in 50/60 milioni di euro, che si ripercuoterà sulle imprese venete del settore, concentrandosi in particolare su quelle della provincia di Vicenza”.