A luglio 2014 il saldo del commercio estero è positivo (+6,9 miliardi) in ampliamento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+6 miliardi). Lo ha comunicato l’Istat.
Si registra un avanzo sia con i paesi extra Ue (+3,5 miliardi) sia con quelli Ue (+3,3 miliardi). La bilancia commerciale al netto dei prodotti energetici è attiva per 10,9 miliardi.
Stati Uniti (+18,4%), Repubblica ceca (+16,4%) e Spagna (+10,8%) sono i mercati più dinamici all’export. Risultano in rilevante espansione le vendite di autoveicoli (+12,6%) e di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,9%). Alcuni dei prodotti tradizionali del Made in Italy (tessili, abbigliamento e mobili) sono in forte crescita (oltre il 5%).
Gli acquisti da paesi Opec (-30,2%) e Russia (-27,2%) sono in marcata diminuzione. Le importazioni di gas naturale (-30,4%) e di prodotti petroliferi raffinati (-23,8%) registrano una rilevante flessione.
Per quanto riguarda l’export su base annua, a luglio crece +1.1%, mentre calano le importazioni (-1,4%). Rispetto a giugno, si rileva una diminuzione tanto delle esportazioni (-1,6%) quanto delle importazioni (-2,5%). La diminuzione congiunturale dell’export è determinata principalmente dalla contrazione delle vendite verso i mercati Ue (-2,7%), cui si associa una contenuta flessione di quelle verso i paesi extra Ue (-0,3%). Il calo delle vendite all’estero è comune a tutti i principali raggruppamenti, ma è particolarmente intenso per i prodotti energetici (-6,7%).
La flessione congiunturale degli acquisti dall’estero riguarda entrambe le aree con analoga intensità: -2,6% per i paesi extra Ue e -2,5% per quelli Ue. La diminuzione è estesa a tutti i principali raggruppamenti di beni, a eccezione dei prodotti energetici (+0,3%).