A settembre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane peggiora ancora e scende a 86,6 dall’88,1 di agosto. Il clima di fiducia delle imprese peggiora in tutti i settori: manifatturiero, dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio. Lo ha comunicato l’Istat.
L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere scende a 95,1 da 95,4 di agosto. Migliorano le attese di produzione (da1 a 2 il saldo) ma peggiorano i giudizi sugli ordini (da-25 a -27); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane stabile a 3.
“Ancora una volta emerge la situazione sempre più grave delle imprese che lavorano per il mercato interno. Cede la fiducia delle imprese e crolla quella del settore del commercio, a riprova che occorrono misure forti ed urgenti”. Così Confesercenti ha commentato il dato di settembre, diffuso dall’Istat, relativo alla fiducia delle imprese.
“Bisogna evitare che la situazione peggiori ancora. Purtroppo va invece in questa direzione Il provvedimento sugli orari dei negozi chela Camera ha approvato ieri ed è passato all’esame del Senato. Si è sbattuta la porta in faccia a migliaia di imprese che sono, come si vede anche dal dato di oggi, in seria difficoltà”, ha aggiunto l’Associazione.
La deflazione nelle campagne che ha fatto crollare in media i prezzi pagati alle imprese agricole del 5 per cento con punte del 17 per cento per la frutta è responsabile del clima di sfiducia dopo una estate funestata dal maltempo che ha provocato danni diretti ed indiretti superiori al miliardo. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati dell’Istat sulla fiducia delle imprese a settembre. La crisi sta alimentando una spirale negativa tra consumi e deflazione che – rileva la Coldiretti – sta mettendo a rischio le imprese e la spesa dei consumatori.
I prezzi pagati alla produzione agricola calano del 7 per cento per le coltivazioni con riduzioni più sensibili delle quotazioni per vini (-18 per cento), frutta (-17 per cento) e semi oleosi (-22,5 per cento) mentre per l’allevamento le quotazioni del bestiame vivo si riducono del 6,8 per cento secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea ad agosto. L'”umore nero” degli agricoltori – concludela Coldiretti – è anche legato al maltempo dei mesi estivi che ha colpito con temporali, bombe d’acqua e grandine le coltivazioni agricole spesso prossime alla raccolta rovinando il lavoro di un intero anno di molte aziende agricole con effetti anche sull’occupazione stagionale.
La fiducia delle imprese, a settembre, ha toccato una valore minimo che non veniva registrato da oltre un anno: “L’andamento recente delle indagini di fiducia delle imprese segnala che, dopo un probabile calo del Pil nel trimestre estivo, è a rischio anche la previsione di una ripresa dell’attività economica nell’ultima parte dell’anno”. Così il Senior Economist del Servizio studi di Intesa Sanpaolo, Paolo Mameli, ha commentato i dati Istat sulla fiducia delle imprese.
L’indagine conferma, secondo Mameli, “il rallentamento congiunturale in atto non solo nell’industria ma anche in tutti gli altri principali settori. È arduo in questa fase individuare un motore sostenibile di crescita, visto che la domanda interna resta anemica e il sostegno dalla domanda estera va affievolendosi (ma in prospettiva potrebbe essere favorito dal deprezzamento del cambio)”.
La fiducia delle imprese nel settore manifatturiero “è calata ancora, per il quarto mese consecutivo, a settembre, a 95,1 da 95,4 (dato rivisto al ribasso di tre decimi) precedente: si tratta di un minimo da oltre un anno. Il dato è all`incirca in linea con la nostra previsione e inferiore alle aspettative di consenso”, ha aggiunto.
F.P.