Venerdì scorso è stato l’ultimo giorno del titolo Fiat alla Borsa di Milano, dove era quotata dal 1903. Il dual listing, sottolinea Borsa Italiana, “permetterà la negoziazione delle azioni ordinarie sia sul mercato italiano che su quello americano”. Il titolo farà parte dell’indice Ftse Mib fin dall’inizio delle contrattazioni.
Nei primi secondi di scambi il titolo è arrivato a guadagnare subito il 5,6%, per poi continuare la propria corsa salendo fino a un +8,1% a 9,40 dollari per azione. Fiat Chrysler, che è quotata con il simbolo Fca, partiva dal valore di chiusura di Fiat di venerdì, ultimo giorno di scambi a Piazza Affari, a 6,94 euro, ovvero circa 8,76 dollari al cambio della settimana scorsa.
Con la quotazione di Fiat Chrysler Automobiles l’amministratore delegato Sergio Marchionne, l’uomo che ha voluto e reso possibile l’evoluzione di Fiat in una società internazionale che controlla il 100% di Chrysler Group, ha sede ad Amsterdam e residenza fiscale a Londra, c’è più della sua reputazione.
Marchionne ha più che raddoppiato la propria quota in Fca negli ultimi mesi. Come mostrano i documenti consegnati alla Securities and Exchange Commission, la Consob americana, il manager italo-canadese al 3 settembre deteneva 6,5 milioni di titoli, contro i 3,1 milioni del 15 maggio scorso.
Come riporta il Wall Street Journal, Marchionne ha cominciato ad aumentare la propria partecipazione, comprando 130.000 titoli, l’8 maggio, ovvero subito dopo la presentazione del piano quinquennale della società. Il piano, considerato da vari analisti troppo ambizioso e non credibile, aveva fatto scendere il titolo di Fiat a Milano. Alla chiusura del titolo Fiat venerdì a Piazza Affari, la quota di Marchionne, pari a circa lo 0,5% circa, aveva un valore di 45 milioni di euro circa.
Per l’amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne, la quotazione di Fiat Chrysler Automobiles a Wall Street “è soprattutto un nuovo inizio” e “la giornata di oggi segna l’inizio del nostro viaggio come Fca, come un unico costruttore globale”. L’approdo alla Borsa di New York per Marchionne “è il culmine del lavoro che abbiamo fatto negli ultimi cinque anni e mezzo per raggiungere un’unione straordinaria”.
E.G.