Tfr in busta paga per rilanciare i consumi, ma solo per tre o quattro anni. Questa la proposta di Tiziano Treu, commissario all’Inps che, a margine di un convegno della Fabi sul Welfare, ha dichiarato: “Ho fatto una proposta da privato cittadino, si potrebbe fare un intervento di emergenza che vale tre o quattro anni e poi ritornare a destinare il Tfr alla previdenza integrativa. Così nell’immediato si avrebbe un impatto positivo sui consumi e poi la previdenza integrativa riprenderebbe ad essere finanziata”. “Se si mette in busta paga il Tfr – ha infatti precisato l’ex ministro del Lavoro- viene meno una delle fonti principali della previdenza integrativa e questo è un problema soprattutto per i giovani”.
Ma, ha aggiunto Treu, rispetto al provvedimento ancora in esame al governo, “l’Inps non è coinvolto se non come esperto che fornisce informazioni tecniche sui dati. Uno dei problemi principali è come intervenire per aumentare i consumi, obiettivo giusto, senza deprivare le aziende, soprattutto le piccole, di una fonte di autofinanziamento. Pare che sia allo studio un intervento del sistema bancario e quindi per le imprese non cambierebbe nulla”.
Treu ha poi parlato di welfare spiegando che “ci sono molte proposte per rendere più flessibile le modalità di pensionamento. Per le donne ci sono già, si tratta di vedere come farlo e quanto costa. Ci sono vari modi per fare quello che si è fatto per le donne anche per gli uomini. C’è l’ipotesi di fare un prestito che anticipi una quota della pensione come avevano già calcolato il ministero e l’Inps. Vediamo qual è quella che ha un costo ragionevole. Soprattutto per i lavoratori che hanno iniziato nei tempi dei tempi sarebbe utile avere forme di flessibilità in uscita”.
F.P.