“Il governo impone tagli per 4 miliardi alle Regioni, e siccome il 75% delle spese regionali riguardano la Sanità i tagli ci saranno, eccome: si calcolano almeno in 2 miliardi”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, che aggiunge: “E allora diventa un trucco dire che il governo non tocca il finanziamento del Servizio sanitario nazionale fissato dal ‘Patto per la Salute’. Se poi la riduzione dell’Irap non sarà compensata, rischia di crollare il finanziamento per i Livelli essenziali di assistenza”.
La sindacalista di corso d’Italia ha infine così commentato le indiscrezioni su di una ulteriore tassazione dei rendimenti dei fondi pensioni: “Se queste si rivelassero vere, ci troveremmo di fronte ad un fatto gravissimo, un vero e proprio saccheggio del risparmio previdenziale dei lavoratori”. “Ricordiamo -ha proseguito Lamonica che nei fondi negoziali viene allocato il trattamento di fine rapporto e un costo contrattuale che fa parte del salario, così come va sottolineato che la previdenza complementare nasce anche in ragione della progressiva trasformazione del sistema, per evitare l’impoverimento futuro dei lavoratori. Ecco perché questa misura, oltre ad incidere sull’intero sistema della previdenza complementare, è ingiusta perché colpisce direttamente il risparmio dei lavoratori e la loro futura pensione”.
Il giudizio complessivo della Cgil sull’intera manovra, quindi, rimane molto critico e va a confermare tutte le ragioni alla base della manifestazione del 25 ottobre a Roma. “Si continua su una logica di taglio che non risponde all’urgenza che ha il Paese”, ha detto il segretario generale, Susanna Camusso, secondo la quale “il nostro sogno è che si faccia una manovra che crei lavoro. Ma questa invece è una manovra in cui non si vedono effetti positivi in termini di occupazione, in cui continuano ad esserci moltissimi tagli a enti locali e sanità. Soprattutto è una manovra in continuitàche pensa che l’unica leva sulla quale agire sia la diminuzione delle tasse per alcuni e che non mette invece quelle risorse in investimenti e creazione effettiva di posti di lavoro. Non c’è un principio di giustizia fiscale e di spostamento del carico fiscale”.
F.P.