Scontri in centro a Roma durante il corteo degli operai delle Acciaierie Terni-Ast. Circa un migliaio di lavoratori ternani avevano chiesto all’ambasciata tedesca di registrare con un documento ufficiale la protesta di oggi. Il documento, di cui una delegazione ha preso visione, sarebbe però stato giudicato troppo generico, innescando la reazione dei manifestanti che hanno forzato il blocco della polizia e deciso di dirigersi verso il Mise, scortati dalle forze dell’ordine.
I manifestanti, che si stavano muovendo dal presidio sotto all’ambasciata tedesca, all’altezza di piazza Indipendenza sono stati bloccati dagli agenti della polizia in tenuta antisommossa e, quando hanno cercato di forzare il cordone, sono stati respinti delle forze dell’ordine.
Le manganellate hanno raggiunto diversi lavoratori e rappresentanti sindacali che erano in prima fila, con anche dirigenti nazionali, tra i quali Maurizio Landini e parlamentari (Airaudo). A riportare la conseguenze più serie è stato Gianni Venturi, responsabile della Fiom Nazionale per la siderurgia, che, evidentemente colpito alla testa, si è accasciato a terra in visibile stato di sofferenza ed è stato in seguito portato via da un’ambulanza. E’ stato ferito anche Rosario Rappa della Fiom.
“Siamo stati caricati, sia operai che sindacalisti – spiega il segretario generale della Fiom Maurizio Landini al megafono durante la manifestazione. Chi ha dato gli ordini di gestire la piazza in questa maniera – continua il sindacalista – si deve prendere le sue responsabilità. Chiediamo un incontro con il ministro e il capo della polizia, devono spiegare quello che è successo. Finché non ci ricevono non ce ne andremo via da qui”.
Gli operai in corteo sono fermi al momento nella zona di Piazza Indipendenza, bloccati da un cordone di agenti in tenuta antisommossa. “Ci hanno manganellato perché non volevano farci arrivare al ministero dell’Economia” raccontano alcuni operai dell’Ast di Terni. “Hanno iniziato a manganellare ovunque, racconta un altro operaio, non sappiamo quantificare il numero dei feriti, non hanno guardato in faccia a nessuno. Abbiamo visto alcune persone con sangue alla testa, non si è capito più nulla. Noi non abbiamo mai fatto nulla di violento, bastava che dicessero di fermarci. Stiamo perdendo il lavoro, non siamo delinquenti”, conclude.
E.G.