La lontananza siderale del premier Matteo Renzi dalla realtà del Paese è ormai certificata sia dai dati sulla disoccupazione, che ha raggiunto il record storico del 13,2%, il più alto tra i 18 Paesi dell’Eurozona, con punte del 19,6% al Sud, sia dai provvedimenti del suo governo che con il Jobs Act ha reso più facili i licenziamenti economici nel pieno di una crisi senza precedenti”.
Con queste parole il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, oggi a Catania per un confronto con i sindacalisti e i quadri dirigenti del territorio, commenta i dati odierni dell’Istat.
Per Capone “se vuole davvero salvare l’Italia, il presidente del Consiglio deve smettere di parlare e di vivere da una dimensione parallela e illusoria, smettere di limitarsi a fare il motivatore di un Paese allo stremo delle forze e di ignorare il declino economico-industriale inarrestabile”.
“Per tutte queste ragioni – conclude Capone – e poiché i provvedimenti varati dal governo, dal Jobs Act alla Legge di Stabilità, vanno nella direzione opposta alle reali necessità dei lavoratori e di chi fa veramente impresa, l’Ugl vede riconfermate tutte le ragioni dello sciopero generale del 12 dicembre prossimo”.