Il treno per Mantova, con quattro rotoli di acciaio destinati al Gruppo Marchegaglia che era stato fermato giovedì nella tarda serata e rimandato indietro, potrà partire stamane per la destinazione finale. Il “via libera” alle merci in uscita è una deroga quindi al piano dei presidi delle portinerie e scioperi per reparto, definito dall’assemblea dei lavoratori con il sindacato. La decisione è stata assunta ieri sera dai sindacati e Rsu dell’Ast “come segno di buona volontà finalizzata a valorizzare l’attaccamento al sito ternano per giungere ad un accordo capace di dare futuro alle produzioni”, si legge nella nota congiunta di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl . Un “atto di responsabilità”, così lo hanno definito i rappresentanti sindacali.
Nella nota sindacale congiunta pubblicata ieri, si legge: “In considerazione di quanto avvenuto nella giornata di venerdì e a quanto sta accadendo in queste ore, le organizzazioni sindacali di categoria, insieme alle Rsu, ritengono importanti i passi in avanti effettuati, al punto da essere ritenuti utili per giungere a un’auspicabile intesa condivisa. In vista dell’incontro di martedì, con l’auspicio che sia risolutivo, le organizzazioni sindacali intendono, come atto di responsabilità sindacale, procedere per la giornata di lunedì mattina, allo sblocco del treno merci destinato a Mantova”.
“Questo atto, che avviene nel giorno di ripresa lavorativa, dimostra la buona volontà dei lavoratori finalizzata a valorizzare l’attaccamento al sito ternano per giungere ad un accordo capace di dare futuro alle produzioni. Questo primo atto potrà essere ripetuto, anche per altre merci, in relazione allo stato di avanzamento del negoziato”. ” Tra gli operai dell’Ast e quelli del gruppo Marcegaglia, leader mondiale nella trasformazione dell’acciaio, con stabilimento a Gazoldo degli Ippoliti (Mn),sarebbe scattata la solidarietà operaia, poiché se non fossero arrivati a destinazione i manufatti da Terni, ci sarebbe stato il rischio che i lavoratori del sito Marcegaglia, non avendo materia prima, fossero costretti alla cassa integrazione”.
E’ questa una risposta “unilaterale ed eccezionale del sindacato”, che ha sempre respinto le richieste dei vertici aziendali Ast (ripresa della piena operatività del sito, “al fine di consentire – e’ stato l’invito dell’Ad Morselli – la consegna dei prodotti e il rispetto delle commesse”), di sospendere lo sciopero. Domani, al Mise, ultimo passaggio per l’accordo finale.
F.P.