L’adesione allo sciopero nazionale dei bancari è “altissima, intorno al 90%, sottolinea il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – sono bloccati gli sportelli in tutta Italia”. Al corteo, che parte anche a Milano, dalla sede dell’Abi, parteciperà anche il leader della Cgil, Susanna Camusso.
“Abi è voluta arrivare alla conta è il risultato è stato schiacciante – sottolinea il segretario generale della Uilca Massimo Masi – La percentuale di adesione che sfiora il 90%, superiore allo scorso sciopero del 31 ottobre 2013, e il numero elevato di filiali chiuse, dimostrano che Abi deve tornare al tavolo delle trattative togliendo le pregiudiziali su eliminazione scatti, ricalcolo Tfr, area contrattuale, inquadramenti e aumenti salariali legati all’inflazione.”
Nel dettaglio, sono oltre 7mila bancari arrivati da tutto il Nord Italia che manifestano a Milano, in contemporanea allo sciopero nazionale indetto da un cartello che raccoglie tutte le sigle sindacali del settore, a sostegno del diritto della categoria al rinnovo del contratto nazionale e contro la decisione unilaterale di Abi di dare disdetta e successiva disapplicazione dei contratti collettivi di lavoro dal 1 aprile 2015.
“Il contratto nazionale deve rimanere primo elemento di diritto, non derogabile, a difesa dell’occupazione e dell’Area Contrattuale – si legge nel volantino che indice lo sciopero generale – il contratto nazionale deve rimanere primo elemento di diritto, non derogabile, a difesa dell’occupazione e dell’Area Contrattuale. Perché il bancario non è un numero senza volto, ma ha una storia, una carriera, una professionalità e il diritto di difendere il potere d’acquisto dei salari e la dignità del lavoro”.
Le trattative per il rinnovo del contratto, cominciate nello scorso novembre, si sono interrotte in seguito all’intransigenza dell’Abi che, nel documento presentato, aveva portato un forte attacco all’area contrattuale. La posizione della controparte si era mostrata particolarmente intransigente nel non prevedere alcun riconoscimento a tutela del recupero del reale potere d’acquisto del salario, nella convinzione di poter intervenire strutturalmente su elementi retributivi come gli scatti di anzianità.
I sindacati di categoria, in sostanza, definiscono “pesantissime” le richieste di Abi sul fronte dell’area contrattuale, con l’allargamento di fatto dell’area dei contratti complementari e dell’appaltabilità delle lavorazioni bancarie.
E.G.