Il Patto del Nazareno e’ morto. La sentenza arriva dal comitato di presidenza di Forza Italia, riunito stamane a Roma alla presenza di Silvio Berlusconi. Nel comunicato diffuso al termine della riunione, FI afferma che non sussistono più i “vincoli” del patto, anche se “resta ferma la nostra convinzione”’ di procedere sulle riforme. E tuttavia, prosegue la nota, anche su questo terreno nessun vincolo: ‘”riteniamo Forza Italia libera di valutare quanto proposto di volta in volta, senza alcun vincolo politico derivante dagli accordi che hanno fin qui guidato, nello spirito e negli obiettivi, un percorso comune e condiviso che oggi è stato fatto venir meno dalla nostra controparte”. “Il Comitato di Presidenza – conclude la nota – chiede quindi ai gruppi parlamentari di valutare, nel prosieguo del cammino di approvazione delle leggi di riforma che fino ad oggi ci hanno visto impegnati in un sostegno generalizzato, le modalità di attuazione di quanto sopra espresso”.
Motivo della rottura, com’e’ noto, la decisione del Pd di procedere unilateralmente alla scelta del capo dello stato.
“Denunciamo il metodo scelto dal Partito Democratico per arrivare alla designazione del candidato Presidente -si legge nella nota di Forza Italia-. La stima e il rispetto, umano e politico, per la persona designata, non possono farci velo nel giudicare inaccettabili le modalità adottate nella trattativa tra le forze politiche dal partito di maggioranza relativa”. “Modalità – prosegue- che hanno sconfessato quel principio di condivisione delle scelte istituzionali, elemento fondante del patto sulle riforme da noi sempre onorato. La decisione di procedere unilateralmente all`indicazione della più alta carica dello Stato in un momento tanto delicato per le nostre istituzioni, interessate dal più vasto cambiamento dall`approvazione della Costituzione Repubblicana, costringe il nostro movimento politico a denunciare lo spirito e i presupposti degli accordi che hanno fin qui guidato il cammino delle riforme approvate insieme al Partito Democratico e alle altre forze di maggioranza”. Detto questo, “al nuovo Capo dello Stato vanno i nostri auguri più calorosi di buon lavoro sicuri che saprà essere un arbitro imparziale della vita politica del paese e un custode attento degli equilibri democratici delle nostre istituzioni”.