In un anno, da febbraio 2014 a febbraio 2015, le retribuzioni orarie in Italia sono aumentate dell’1%. Lo rileva l’Istat, precisando che nel confronto congiunturale (febbraio 2015 su gennaio 2015) non si registra invece nessuna variazione. Il leggero incremento delle retribuzioni è tutto da attribuire al settore privato, che cresce in un anno dell’1,5%, mentre nella pubblica amministrazione le retribuzioni sono ancora.
Quanto ai principali macrosettori, a febbraio, le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,5% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a febbraio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,3%), energia e petroli e estrazioni minerali (3%). Si registrano variazioni nulle nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Intanto, si allungano i tempi medi per il rinnovo dei contratti collettivi scaduti. A febbraio salgono a 38,3 mesi, in “deciso aumento” rispetto ai 26,2 mesi dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat sottolineando che i contratti in attesa di rinnovo sono 40 per circa 7,3 milioni di dipendenti coinvolti (di cui 2,9 milioni nel pubblico impiego). I contratti collettivi in vigore per la parte economica riguardano meno della metà dei dipendenti, il 43,1%.