“Il Governo dice che di fronte ad un problema è corretto dare una risposta. La Cisl ritiene, considerando la gravosità che avrebbe comportato sui conti pubblici la restituzione a 5,7 milioni di pensionati della perequazione al costo della vita dovuta nel biennio 2012 – 2013, che si sarebbero potute trovare soluzioni eque e socialmente giuste, dando priorità alle pensioni medio basse, pur lasciando fuori i trattamenti di importo molto elevato. La risposta del Governo, invece, è inadeguata ed insufficiente”. Lo ha dichiarato il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando le soluzioni annunciate dal Governo per ottemperare alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l`inammissibilità del blocco delle perequazioni al costo della vita introdotto dalla legge Fornero.
“Il provvedimento annunciato offre una copertura parziale e limitata alle pensioni fino a 6 volte il trattamento minimo Inps (poco più di 2.000 euro netti mensili) e restituisce, in media, con il bonus Poletti di 500 euro, solo 1/6 degli arretrati complessivamente dovuti. La ricostituzione delle pensioni rimane anch`essa limitata e non consente, neanche dal 2014 in poi, di recuperare la perdita del potere di acquisto determinatasi a seguito delle norme della legge Fornero. Ancora una volta dispiace constatare che il Governo, in sintonia con i provvedimenti varati dal Governo Monti, disattende il confronto con le Parti sociali e non riesce ad individuare una soluzione equa e sostenibile sul piano sociale”, ha concluso Maurizio Petriccioli.