“Il governo sta valutando ogni iniziativa idonea a scongiurare il protrarsi della chiusura”, dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, e sta seguendo al vicenda con “massima attenzione”. Ad assicurarlo è il ministro della Giustizia Andrea Orlando, rispondendo ad un’interrogazione alla Camera. “La vicenda – ha ricordato Orlando – è ancora oggetto di esame da parte dell’autorità giudiziaria”, e che, secondo la procura, il sequestro dei capannoni di deposito rifiuti “non comporta il blocco delle attività di tutto il cantiere ma una diversa gestione dei rifiuti prodotti”. Il sequestro cautelare, ha proseguito Orlando, ha il fine di acquisire prove ed evitare aggravarsi o reiterarsi reato, inoltre “la decisione può essere sottoposta al vaglio dell’autorità giudiziaria, tramite l’impugnazione, anche sotto il profilo della proporzionalità”.
Il ministro ha in ogni caso sottolineato “la sensibilità politica” riguardo alla materia in relazione anche alle ricadute sul fronte occupazionale, che già per il caso Ilva, ha portato all’adozione di un decreto ad hoc, il 207 del 2012, “Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”.
Nel caso Fincantieri di Monfalcone “il governo ha seguito fin dall’inizio e con la massima attenzione la vicenda”, ha sottolineato il Guardasigilli, ricordando che il sequestro è avvenuto ieri, e “già oggi ci sarà una riunione al ministero dello Sviluppo economico, con i vertici di Fincantieri e il presidente del Friuli Venezia Giulia, anche alla luce degli effetti sull’ocupazione”. All’incontro, convocato dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, parteciperanno, in particolare, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e l`amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono.