Secondo l’Istat, l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali ad agosto diminuisce dell’1,7% rispetto al mese precedente e del 5,8% nei confronti di agosto 2014.
Prosegue quindi la fase di diminuzione dei prezzi dei beni importati, che tuttavia è influenzata in gran parte dalla flessione dei beni energetici: infatti al netto del comparto energetico l’indice diminuisce solo dello 0,1% rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,0% in termini tendenziali.
I prezzi dei beni importati presentano, rispetto al mese precedente, una variazione negativa dello 0,1% per l’area euro e del 2,8% per l’area non euro. Ciò riflette in gran parte il peso elevato che hanno i prodotti energetici nelle importazioni dai paesi extra-europei. In termini tendenziali si registra una variazione positiva dello 0,2% per l’area euro ed una diminuzione del 10,1% per quella non euro.
Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell’indice generale, prosegue l’Istat, per l’area euro quello più rilevante deriva dai beni strumentali (+0,8 punti percentuali). Per l’area non euro il contributo più ampio proviene dall’energia (-11,1 punti percentuali).
Il settore di attività economica per il quale si rileva l’aumento tendenziale dei prezzi più marcato è per l’area euro quello della fabbricazione di mezzi di trasporto (+4,6%) e per l’area non euro quello delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+5,1%).