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L’Associazione Medici dirigenti, Anaao Assomed, ha espresso le proprie preoccupazioni riguardo la legge di stabilità varata da poco dal governo.
“Dopo la beffa il danno – dichiara il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise –
Un fondo sanitario inferiore al fabbisogno ed inchiodato a 111 miliardi almeno per 3 anni, vicino al 6,5% del PIL che costituisce la soglia critica per mantenere i nostri ottimi indicatori di salute, la più bassa tra i paesi OCSE, meno della Grecia, accompagna un accanimento contro i Medici ed i dirigenti sanitari dipendenti del SSN che credevamo finito”.
“La continua restrizione del perimetro delle tutele pubbliche – continua Troise – e la progressiva decapitalizazione del valore e del ruolo di chi viene ostinatamente considerato come il problema della sostenibilità del sistema sanitario, alla pari della famosa siringa, rappresentano ulteriori motivazioni per manifestare il 28 novembre e per andare allo sciopero generale per il diritto alla salute e per i diritti del lavoro. Forse c’è ancora spazio per evitare che il segno più dell’Italia che riparte sia per la sanità una croce”
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L’Associazione Medici dirigenti, Anaao Assomed, ha espresso le proprie preoccupazioni riguardo la legge di stabilità varata da poco dal governo.
“Dopo la beffa il danno – dichiara il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise –
Un fondo sanitario inferiore al fabbisogno ed inchiodato a 111 miliardi almeno per 3 anni, vicino al 6,5% del PIL che costituisce la soglia critica per mantenere i nostri ottimi indicatori di salute, la più bassa tra i paesi OCSE, meno della Grecia, accompagna un accanimento contro i Medici ed i dirigenti sanitari dipendenti del SSN che credevamo finito”.
“La continua restrizione del perimetro delle tutele pubbliche – continua Troise – e la progressiva decapitalizazione del valore e del ruolo di chi viene ostinatamente considerato come il problema della sostenibilità del sistema sanitario, alla pari della famosa siringa, rappresentano ulteriori motivazioni per manifestare il 28 novembre e per andare allo sciopero generale per il diritto alla salute e per i diritti del lavoro. Forse c’è ancora spazio per evitare che il segno più dell’Italia che riparte sia per la sanità una croce”
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