Come ogni anno, il 17 novembre si svolgerà la mobilitazione internazionale degli studenti che vedrà anche la partecipazione del mondo della formazione italiano. Lunedì, gli studenti e le studentesse della Rete della Conoscenza, formata dall’Unione degli Studenti e Link Coordinamento Universitario, presenteranno a partire dalle 11.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati in Via della Missione 4, le ragioni della mobilitazione che quest’anno adotterà lo slogan “Vogliamo tutto #pertutti, privilegi per nessuno”.
“Abbiamo deciso di tornare in piazza il 17 novembre nella giornata internazionale dello studente – dichiara il portavoce nazionale della Rete della Conoscenza, Riccardo Laterza – per riprendere parola sul dramma che viviamo nel nostro Paese: nessuna risorsa sul diritto allo studio, le briciole per il cosiddetto ‘contrasto alla povertà’, una riforma del fisco che, con l`eliminazione della tassa sulla prima casa finanziata con i tagli alla sanità e con la detassazione dei nuovi contratti di lavoro, favorisce i pochi privilegiati a scapito dei tanti che in questi anni hanno pagato il prezzo della crisi”.
Allo stesso modo, incalza il coordinatore nazionale dell`Unione degli Studenti, Danilo Lampis “Che credibilità hanno le tante parole spese dal Governo nel tentativo di spacciare la Buona Scuola per una riforma epocale quando la Legge di Stabilità fissa uno zero nel capitolo di spesa sul diritto allo studio, mentre nelle scuole del Paese cresce l`autoritarismo dei dirigenti scolastici e l`asservimento della formazione agli interessi dei privati? Vogliamo un diritto allo studio universale – continua Lampis – con leggi quadro che stabiliscano adeguatamente i livelli essenziali delle prestazioni e che siano realmente finanziate, in modo tale da contrastare la dispersione scolastica. Vogliamo l`istruzione gratuita e di qualità per tutte e tutti”.
“Quale riforma si appresta a varare il Governo sull`Università – dichiara, invece, il portavoce nazionale di Link coordinamento universitario, Alberto Campailla – se i proclami sono un mix di vecchie ricette fallimentari, come la trasformazione dei singoli Atenei in fondazioni, o interventi spot assolutamente insufficienti e senza alcuna programmazione, come il sedicente piano di rientro dei `cervelli in fuga`, mentre il dramma di decine di migliaia di studenti esclusi dal sistema del diritto allo studio a causa del nuovo ISEE non trova ancora nessuna risposta? E` necessario – conclude Campailla – rilanciare una proposta complessiva di riforma dell`università che parta dalla gratuità, da una gestione collegiale e democratica, dal ruolo sociale dell`università, da un reale piano di assunzioni stabili e remunerate, come abbiamo fatto con la Nuova Università e con il percorso di Usciamo dall`Emergenza portato avanti con FLC-CGIL, ADI, Rete 29 Aprile e Coordinamento dei Ricercatori Non Strutturati”.
Le rivendicazioni degli studenti vanno anche al di là del mondo della formazione e dell’ambito nazionale, “abbiamo tante proposte – dichiarano gli studenti – che porteremo avanti a livello internazionale con i nostri coetanei di tutta Europa: diritto allo studio universale e gratuità dell`istruzione, reddito di base, democrazia reale contro le forzature del Governo, riconoscimento reale della cittadinanza dei soggetti in formazione, ritiro dello Sblocca Italia e piani di riconversione delle produzioni, diritto all`accoglienza per i migranti. Si tratta di una mobilitazione che smaschera il carattere iniquo e regressiva della legge di stabilità e che indica una concezione alternativa del rapporto fra fiscalità e welfare, come denunciato nel documento #SiamoInCredito. Vogliamo essere chiari, soprattutto nei confronti di tutti coloro che, dopo averci sottratto tutto, ci dicono di accontentarci alle miserie di questo presente: vogliamo tutto per tutti, privilegi per nessuno”