La Fabi giudica positivamente il salvataggio delle quattro banche commissariate e chiede che non ci siano altri sacrifici per i lavoratori. “Consideriamo positivo – afferma il segretario generale Lando Maria Sileoni – l’intervento del governo, oltre a quello di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi, per risolvere l’impasse delle quattro banche in crisi: Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti”.
“Ai nuovi amministratori degli istituti – sottolinea il sindacalista – chiediamo di non imporre ulteriori sacrifici ai dipendenti e che le banche in questione non vengano usate come dei ‘laboratori’ in cui sperimentare forme di deroghe al contratto nazionale, che noi non accetteremo e contrasteremo con tutti i mezzi”. I lavoratori infatti “si stanno già facendo carico da tempo del risanamento degli istituti con le giornate di solidarietà e i prepensionamenti, negoziati su base volontaria e incentivata grazie agli accordi con i sindacati aziendali”.
“Auspichiamo l’intervento della magistratura – aggiunge Sileoni – per garantire la necessaria chiarezza sulle gestioni passate delle quattro banche e siamo convinti che la stessa Bankitalia e i suoi commissari agiranno con la massima trasparenza e nell’interesse collettivo per segnalare alle autorità giudiziarie eventuali illeciti commessi dalle precedenti gestioni”.