L’appuntamento e’ per sabato 28 novembre: alle ore 15, tutte le organizzazioni sindacali della dirigenza medica si ritroveranno a Roma, in piazza santi Apostoli, per denunciare ai cittadini e Istituzioni le diseguaglianze della sanità. La manifestazione è indetta dalla Federazione nazionale degli Ordini Professionali, e la Presidente Roberta Chersevani così ha connotato l’evento: “Per la prima volta, sotto l’egida della Fnomceo, tutta la classe medica è riunita per la difesa della professione e del Servizio sanitario nazionale. Il fatto che la nostra Federazione viaggi in contemporanea con tutte le organizzazioni sindacali, infatti, non è mai accaduto: in qualche modo tutti rappresentiamo la professione, anche se da versanti diversi, ma nella manifestazione di sabato saremo compatti. Mi pare, quindi, che il momento sia impedibile”
Di fatto la FNOMCEO rompe con la lunga stagione di esasperante doroteismo che aveva caratterizzato la gestione di Amedeo Bianco, traslocato sugli scranni del Senato, e decide di battere un colpo contro l’esecutivo.La sofferenza della categoria è nota e di questo a lungo abbiamo parlato. Il mancato rinnovo del contratto, la perdita di salario reale e le risorse irrisorie messe a disposizioni per la nuova stagione contrattuale, sono solo alcuni dei punti di frizione crescente con l’esecutivo.
A questo si deve aggiungere il mancato adeguamento del fondo sanitario fissato a 111 miliardi; un aumento di 1 miliardo rispetto al2015 hatenuto a precisare il presidente Renzi, denunciando la malafede di quanti parlano di tagli, ma due miliardi in meno di quanto era stato previsto nel Patto per la salute. Una intesa che doveva cambiare il volto della sanità e che invece appare sempre di più come una delle tante ritualizzazioni della nostra repubblica prive di effetti di reale rinnovamento.
Altri problemi tuttavia si affollano sul tappeto. Le politiche restrittive sul personale hanno avuto pesanti ripercussioni sui carichi di lavoro specie per il personale che opera in area critica. Il governo sta poi tergiversando per non applicare la direttiva europea sull’orario di lavoro andando incontro a sanzioni e alla riprovazione generale. Certo, anche da parte dell’esecutivo c’è un tentativo di riavvicinamento con il mondo medico. E’ di ieri la notizia che nella legge di stabilità entreranno delle norme che rendono obbligatorio per le ASL e ospedali la stipula di assicurazioni contro l’errore medico, alleggerendo così il peso che i medici sopportano in caso di malpractice.
Nella stessa legge sarà inserita , se confermata , una norma che ribalta l’onere della prova nel caso di contenzioso medico/ paziente; sarà ora il paziente a dovere dimostrare che la colpa è del sanitario e non l’inverso come avviene ora in cui è il medico che deve dimostrare di avere agito secondo scienza e coscienza.
Il clima generale della categoria, tuttavia, è di ostilità nei confronti del governo e alla manifestazione potrebbe fare seguito entro breve una giornata di sciopero. Comunque vada è chiaro che tra i preferiti del governo non rientrano i lavoratori della sanità senza distinzione, in questo caso, di ruoli e qualifiche.
La grande rivoluzione copernicana della riduzione delle tasse , annunciata urbi et orbi dal presidente Renzi passa inevitabilmente attraverso un ridimensionamento della sanità pubblica, dei salari e delle carriere e il risultato finale non è a vantaggio dei medici.
Alla fine questo è il messaggio che l’esecutivo ha dato e contro questo pericolo per la prima volta sono state superate diffidenze e divisioni all’interno della categoria. E’ anche questo il motivo per cui la FNOMCEO ha abbandonato il suo consueto collateralismo con il governo e il palazzo e ha mobilitato i suoi scritti contro una politica che danneggia i servizio sanitario.
Roberto Polillo