“Se la prudenza è d’obbligo per l’incognita terrorismo, dopo 7 anni di crisi, questo Natale potrebbe essere finalmente il primo con il segno positivo”. E’ fiducioso il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha così commentato l’indagine sui consumi natalizi curata dall’Ufficio studi dell’associazione.
“Le condizioni economiche sono favorevoli – ha detto -, petrolio, cambi e tassi di interesse, e la ripresa lentamente si sta concretizzando e sta producendo i primi effetti tangibili sulle famiglie”. Tuttavia, secondo il numero uno di Confcommercio “il governo non ha ancora vinto la scommessa di trasformare la crescita statistica in una ripresa diffusa e robusta”. Per farlo c’è “bisogno di più coraggio” nel “tagliare le tasse, ridurre il deficit di legalità, tagliare la spesa improduttiva e ridurre la cattiva burocrazia”, ha spiegato Sangalli. “Solo così – ha concluso – possiamo avere una crescita del Pil più forte che ci consentirebbe di eliminare le clausole di salvaguardia nel 2015”.
Dallo studio di Confcommercio emerge che lo scatto delle clausole di salvaguardia comporterebbe maggiori imposte, nel biennio 2017-2018 per quasi 35 miliardi di euro.
Le famiglie spenderanno, quindi, 10 miliardi di euro per i regali pari a 166 euro a persona. Un dato in crescita, dopo anni di riduzione, rispetto al 2014 quando la spesa per regali si era attestata a 9,8 miliardi pari a 158 euro a persona