All’indomani della firma, Stefano Mantegazza, segretario generale Uila, spiega in che modo il rinnovo degli alimentaristi ha fatto proprie le linee guida del documento di Cgil, Cisl e Uil sulla contrattazione.
Rispetto a una trattativa che ha fatto registrare picchi di tensione fra le parti, come siete riusciti ad arrivare all’accordo?
La prima e principale motivazione risiede nel fatto che non si è mai spezzato il filo che legava sindacalisti e lavoratori: anche nei momenti più difficili del negoziato, non è mai mancata la mobilitazione, forte, dei lavoratori, né la loro adesione alle iniziative sindacali, come quella dello sciopero, poi sospeso. Ma ha pesato anche la volontà di tutti i settori di Federalimentare a concludere un accordo: tant’è vero che, per la prima volta dopo due rinnovi, è stato firmato da tutte le associazioni datoriali. Sono questi aspetti “di cornice” ad aver permesso di ristabilire un punto di equilibrio.
In che modo il contratto siglato si colloca nel quadro delle nuove proposte sulle relazioni industriali, definite nel documento approvato da Cgil, Cisl e Uil?
Ci sono almeno due aspetti che esemplificano come il nuovo contratto abbia fatto proprie le linee guida del documento unitario. Il primo riguarda la definizione dell’aumento salariale, che non e’ a titolo di “difesa” delle retribuzioni ma di un loro rafforzamento. L’aumento di 105 euro mensili, di cui verranno erogate le prime due tranche – da 20 e 15 euro – già dal 2016, non è stato infatti riconosciuto per difendere il potere d’acquisto da un inflazione che non c’è, ma per accrescerlo. Per questo la definizione dell’incremento non è legata a parametri o ricalcoli inflattivi. Il secondo aspetto coincide con la riconferma del doppio livello della contrattazione: il rinnovo, infatti, ha durata quadriennale, il che favorirà un rafforzamento della contrattazione di secondo livello – calendarizzata a metà della validità contrattuale – proprio per consentire ai negoziati aziendali di svolgere con piena efficacia i propri compiti.
E altri aspetti innovativi del contratto?
Un aspetto rilevante è stato frutto dell’interesse dimostrato dalle parti per il rafforzamento di un welfare contrattuale, comunque già abbastanza forte. A partire dal 1 gennaio 2017, infatti, cercheremo di creare strumenti atti a fornire un indennizzo sociale ai lavoratori che vengono licenziati a due anni dal raggiungimento della pensione, e a quelli che scelgono la formula part-time per la staffetta generazionale. Questa soluzione permetterà, al tempo stesso, di tutelare i lavoratori più anziani, creando nuove opportunità occupazionali.
Fabiana Palombo