In occasione dell’ultimo giorno per le manifestazioni di interesse per l’Ilva, i lavoratori degli stabilimenti Ilva di Taranto, Racconigi, Novi ligure, Marghera e di tutto l’indotto, hanno aderito alle quattro ore di sciopero indette dalla Fiom Cgil, e alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil con corteo e sit in davanti la prefettura di Taranto. La manifestazione si è conclusa con la consegna di un documento al prefetto della città ionica.
Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, presente oggi a Taranto parla di “successo”, e di adesione “massiccia allo sciopero, nonostante il maltempo”. Per il sindacalista è stata “positiva la presenza alla manifestazione dei rappresentanti delle istituzioni locali, in particolare del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il quale ha condiviso l’impianto del documento consegnato da Fim, Fiom, Uilm, Cgil, Cisl e Uil al prefetto. Una condivisione che rafforza la posizione dei sindacati che chiedono al Governo nazionale il mantenimento dell’integrità del Gruppo Ilva, la realizzazione dell’ambientalizzazione e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.”
“Venerdì prossimo – aggiunge – nell’ambito del coordinamento nazionale Fiom dei delegati di tutti gli stabilimenti del Gruppo e delle aziende dell’indotto, che si terrà a Genova con la presenza di Maurizio Landini, faremo una prima valutazione sui soggetti che presenteranno entro il tardo pomeriggio di oggi le manifestazioni di interesse per il Gruppo e definiremo ulteriori iniziative, a partire dalla richiesta al Governo di un tavolo permanente di consultazione delle segreterie sindacali nazionali.”
“Grande partecipazione oggi a Taranto alle iniziative ed alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, cui ha significativamente aderito anche la Confindustria tarantina, promosse per il rilancio dello stabilimento e per la difesa dell’occupazione”, è il commento del segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina. “La manifestazione è stato il modo con cui i lavoratori e le imprese del territorio hanno voluto fare sentire forte la loro voce proprio nei momenti conclusivi dell’ operazione di cessione a soggetti privati. È questo un monito al Governo ed a chi acquisterà lo stabilimento sulle due condizioni imprescindibili che la manifestazione ha posto: in primo luogo l’immediata presentazione da parte della nuova proprietà di un piano industriale di rilancio produttivo che salvaguardi l’occupazione dell’ Ilva e dell’ indotto. In secondo luogo l’immediata ripresa delle attività di bonifica ambientale nello stabilimento e nel territorio. Il Governo ha fino a qui fatto molto per mettere in sicurezza le prospettive dell’ Ilva ma è sul rilancio dell’ impianto e della siderurgia italiana che si misurerà l’effettiva efficacia della sua azione perché è da questi che dipenderanno le sorti dell’ industria manifatturiera del Paese ed è per questo che sull’ Ilva non si può sbagliare”.
“Siamo qui a Taranto per chiedere certezze sullo stabilimento Ilva”, dichiarano in una nota congiunta i segretari confederali dell’Ugl, Giuseppe Carenza ed Ermenegildo Rossi, assieme al segretario generale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera, alla guida di una nutrita delegazione dell’Ugl presente oggi a Taranto per il corteo e il sit-in davanti alla Prefettura.
“Questa – aggiungono i sindacalisti – è una battaglia comune ed è importante la presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al fianco dei lavoratori per ottenere finalmente un concreto piano di rilancio, che sappia coniugare la tutela dell’occupazione con quella dell’ambiente assicurando un futuro ai 25mila lavoratori, diretti e dell’indotto, di un polo industriale di primaria importanza per il territorio e per il comparto siderurgico”.