È in corso oggi nell’aula del Senato e alla Camera il dibattito sul documento di economia e finanza varato dal governo. Nella risoluzione della maggioranza si leggono i temi prioritari che il governo dovrà ottemperare in vista del varo della legge.
In particolare, gli interventi in materia previdenziale sono volti a introdurre elementi di flessibilità per quanto attiene all’età di accesso al pensionamento, anche con la previsione di ragionevoli penalizzazioni, nonché interventi, anche selettivi, in particolare nei casi di disoccupazione involontaria e di lavori usuranti”.
Inoltre, il governo si impegna a “promuovere la contrattazione collettiva aziendale-territoriale, tenendo conto delle intese maturate tra le parti sociali relativamente alla rappresentanza, alla consultazione dei lavoratori interessati e all’efficacia ed esigibilità dei contratti stessi, salvaguardando il ruolo dei contratti nazionali di lavoro.
Sulla riforma del sistema tributario, il governo completerà la revisione dei valori catastali “con finalità perequative tra i contribuenti, di riduzione della pressione fiscale che dovrà procedere di pari passo con il proseguimento e il rafforzamento dell’attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, che ha consentito nel 2015 di recuperare maggior gettito per 14,9 miliardi di euro, nonché con il miglioramento della fedeltà fiscale, aumentando il gettito a parità di aliquote”.
Anche in materia di giustizia civile Il governo si impegna a proseguire nell’azione di rafforzamento del sistema bancario, “reso più resiliente, moderno e competitivo grazie alle misure approvate e in fase di attuazione, promuovendo ulteriori e rapidi interventi, anche in materia di giustizia civile, che accelerino la dismissione dei crediti in sofferenza da parte delle banche”.
In merito allo stop alle clausole di salvaguardia, il governo sottolinea che dovrà essere compensato dagli spazi di flessibilità Ue e da un “mix” di tagli alla spesa pubblica “compresa la revisione tax expenditures (con l’esclusione di quelle riguardanti il lavoro, la famiglia e gli eco-bonus per le ristrutturazioni edilizie e le riqualificazioni energetiche “che vanno invece rafforzate”. In particolare, l’esecutivo si impegna “a sterilizzare con la prossima manovra di bilancio le clausole di salvaguardia per un ammontare pari a circa lo 0,9 per cento del Pil, da compensare mediante l’utilizzo degli spazi di flessibilità e attraverso un mix di interventi di revisione della spesa pubblica, ivi incluse le spese fiscali, con esclusione di quelle riguardanti il lavoro e la famiglia, nonché di quelle relative alle ristrutturazioni edilizie e alle riqualificazioni energetiche, che vanno invece rafforzate, e di strumenti che accrescano la fedeltà fiscale e riducano i margini di evasione ed elusione a partire da quella relativa all’Iva anche attraverso forti incentivi alla fatturazione elettronica tra privati”.
Sul nodo della spending review sui beni e servizi intermedi e sulle società partecipate, in particolare per quanto riguarda i servizi pubblici locali, l’esecutivo si impegna “a proseguire nel percorso di revisione della spesa, accentuandone l’azione selettiva, dando priorità agli interventi sui beni e servizi intermedi e sulle società partecipate, come occasione di sviluppo di processi aggregativi e di crescita industriale del settore dei servizi pubblici locali, anche al fine di reperire risorse aggiuntive per sostenere la domanda aggregata e la competitività del Paese; ad assicurare che l’azione di spending review in ambito sanitario sia condotta attraverso recuperi di efficienza senza riduzione dei servizi.”