La Confindustria sposa in pieno la linea di Federmeccanica sui contratti e, anzi, intende trasferirne il modello anche all’accordo con Cgil, Cisl e Uil sulla riforma della contrattazione. Ad affermarlo e’ il presidente dell’associazione degli industriali, Vincenzo Boccia, in una intervista al Corriere della Sera. Rispondendo a Enrico Marro, che gli chiede quale sia, dal suo punto di vista, la soluzione per garantire un aumento di produttività, anche alla luce delle nuove incognite che la Brexit apre sulle prospettive economiche europee e italiane, Boccia afferma che la soluzione e’ nel “costruire relazioni industriali all’insegna dello scambio tra salario e produttività. Che non significa salari bassi, ma che aumentano in relazione alla produttività”.
E sulla produttività, appunto, la strada da seguire e’ quella proposta da Federmeccanica ai sindacati: aumenti col contratto aziendale e contratto nazionale con funzioni residuali per la minoranza di lavoratori sotto il salario di garanzia. «La direzione di marcia è questa –conferma Boccia- E Confindustria vuole scrivere su questa linea il nuovo modello contrattuale con Cgil, Cisl e Uil. Per ora aspettiamo che la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici si sblocchi. E auspichiamo che una volta concluso l’accordo, esso diventi un modello sul quale lavorare per arrivare a regole generali».
Quanto al ruolo del governo, Boccia chiede «che non intervenga su queste materie, perché vogliamo provare ad accordarci col sindacato”. Piuttosto, aggiunge, “all’esecutivo chiediamo innanzitutto di sostenere lo scambio salario-produttività detassando completamente questa voce e rimuovendo gli attuali tetti al premio e alle retribuzioni interessate. Per questa via si potrebbero convincere per convenienza le aziende che non si convincono per via ‘culturale’’.
Resta da capire come la Confindustria pensi di ottenere un accordo con le confederazioni sulla base di un modello che, al momento, trova una opposizione tanto ferrea quanto unitaria nella categoria dei metalmeccanici, tanto che Fim, Fiom e Uilm hanno recentemente rilanciato una nuova ondata di sciopero degli straordinari e della flessibilita’ (quello che piùduramente colpisce le imprese) a tempo indeterminato, cioè finché Federmeccanica non cambierà posizione. La quale Federmeccanica, a sua volta, conferma in ogni occasione che non intende fare alcun passo indietro, o avanti, dipende dai punti di vista; tanto da dare l’impressione che la vertenza si stia avviando su una sorta di binario morto da cui sembra al momento difficile schiodarla. Una risposta a questi interrogativi potrebbe arrivare venerdì, in occasione dell’assemblea generale di Federmeccanica, convocata a Brescia, dove prenderanno la parola sia Fabio Storchi, presidente dell’associazione di categoria, sia lo stesso Boccia. E dove, peraltro, sono già state indette proteste dei lavoratori in parallelo all’assemblea.