Il Senato francese ha approvato con 185 voti favorevoli e 156 contrari la proposta di legge sulla riforma del mercato del lavoro, il cui testo è stato reso nettamente più favorevole alle imprese rispetto alla versione votata dall’Assemblea Nazionale: di fatto, il provvedimento – pur varato dal governo socialista – è passato grazie ai voti della destra, che ha la maggioranza alla Camera alta, mentre gli stessi socialisti hanno votato contro.
I pesanti emendamenti apportati dal Senato – compresa l’abrogazione delle 35 ore – costringeranno ora l’Assemblea Nazionale ad una nuova lettura al termine della quale il governo non esclude di volersi avvalere dell’articolo 49 che gli permetterebbe di far passare la propria versione senza un nuovo ricorso alla Camera alta.
I sindacati da parte loro rimangono fermi nella loro opposizione alla proposta di legge, e dopo l’undicesima giornata di mobilitazione – con una partecipazione di oltre 200mila persone (60mila per la polizia) alle 138 manifestazioni in tutto il Paese – hanno indetto una nuova giornata di protesta quando il provvedimento approderà di nuovo all’Assembela Nazionale, a partire dal 5 luglio.
Il premier Manuel Valls ha accettato di ricevere domani e giovedì le organizzazioni sindacali e patronali, sottolineando però di non avere intenzione di aprire un “negoziato” sul testo, ma solo di voler “fare il punto” sulle principali questioni di accordo e disaccordo.