La crisi delle banche e’ stata al centro del vertice che si e’ tenuto questo pomeriggio a Palazzo Chigi. Protagonisti, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e i vertici di Cassa Depositi e Prestiti, Claudio Costamagna e Fabio Gallia, rispettivamente presidente e amministratore delegato, che hanno discusso il piano del governo per sostenere le banche più esposte a sofferenze e crediti inesigibili. Da questo punto di vista, il governo ritiene urgente reperire nuove risorse per il fondo Atlante, in modo da rilevare i cosiddetti Npl che gravano su alcuni istituti di credito, a partire da Mps. Secondo alcune fonti, sarebbero necessari tra i 3 e i 5 miliardi di denaro fresco, da far confluire in Atlante.
Matteo Renzi, tuttavia, lancia messaggi distensivi. A margine dell’incontro con il primo ministro svedese Stefan Lofven, il premier ha affermato che i risparmiatori e i correntisti ‘’non hanno e non avranno alcun problema’’, specificando che ‘’la vera questione ‘’ riguarda, piuttosto, i derivati di altre banche europee: “Se la questione degli Npl vale 1, quella dei derivati vale 100”. E ancora, il premier ha affermato: “Vivo con preoccupazione la situazione del credito in Europa, ma sono certo che la vigilanza della Bce e l’attenzione della commissione degli Stati membri sarà altissima”.