Dopo l’ospitata alla festa della Cgil di Serravalle, Vincenzo Boccia fa visita alla Cisl, per quelle che lui stesso definisce ‘’prove tecniche di dialogo’’. L’occasione e’ un convegno sul futuro dell’industria, organizzato dalla Fim. Starring, lo stesso Boccia e Anna Maria Furlan, leader della confederazione cattolica. La quale, nel corso del convegno, ha assicurato che il suo sindacato “vuole definire un nuovo modello di contrattazione e nuove relazioni industriali, e quindi noi faremo la nostra parte sino in fondo”. L’ostacolo, sottolinea Furlan, e’ Federmeccanica, con la sua “rigidita’’, ma non tutti i mali vengono per nuocere, visto che “ha fatto un piccolo miracolo, ha rimesso insieme Fim, Fiom e Uilm, nessuno di noi ce l’avrebbe fatta e ci è riuscita per la rigidità della sua proposta, è un mezzo miracolo”.
“Nessuno deve convincere la Cisl sulla centralità della contrattazione di secondo livello, se il governo – ha spiegato Furlan – ha fatto la scelta di detassazione della produttività, e quindi della contrattazione di secondo livello, si deve molto al lavoro degli ultimi due anni da parte nostra”. “Chiedo a tutti quelli come Federmeccanica, che ritengono fondamentale la contrattazione di secondo livello per rilanciare le imprese, chiedo di farla veramente – ha proseguito Furlan – se ne parla tanto ma la si fa troppo poco, se la fa solo il 20% è normale che abbiamo bisogno di un contratto nazionale che garantisca potere di acquisto di lavoratori. Sta a noi – ha concluso – fare in modo che il secondo livello diventi pane quotidiano per le tutte imprese, ma il gap è ancora molto alto”.
Da parte sua, il presidente di Confindustria, ha avuto toni molto amichevoli nei confronti dell’organizzazione sindacale: “Oggi per noi essere qui ha un doppio valore, cominciare queste prove tecniche di dialogo formale e sostanziale e porre l’importanza della questione industriale e vedere quali sono i punti di convergenza tra Confindustria e le organizzazione sindacali”.
E ancora: “Mi sembra interessante –ha detto Boccia- che oggi in casa Cisl si parli di questione industriale che è la questione che noi abbiamo posto all’assemblea pubblica e che lo facciano gli attori della fabbrica, lavoratori e imprenditori. Questo paese deve porre come suo primo punto all’ordine del giorno la questione industriale che per noi è la grande questione nazionale”.