L’analisi mensile del Centro studi Confindustriale rileva che nei mesi estivi il Pil italiano “è tornato ad avanzare anche più dell`atteso” ma, “secondo gli indici anticipatori”, il risultato non sembra replicabile in autunno.
“Per il 2017 – dichiarano gli analisti del Csc – la legge di bilancio fornisce un buon impulso ricorrendo a maggior deficit e facendo potentemente leva sugli investimenti privati (oltre che rimpinguando quelli pubblici). Il Governo valuta in 0,4 punti percentuali la crescita addizionale, ma potrebbe essere maggiore se i sostegni fiscali generassero acquisti di macchinari e impianti aggiuntivi, come i nuovi giudizi sugli ordini suggeriscono. Rimangono l’incognita dell’esito del referendum costituzionale e la partita aperta del credito bancario alle imprese: le condizioni di erogazione rimangono molto strette e l’ammontare dei prestiti continua a diminuire.”
Nello scenario globale e italiano, gli analisti rilevano “segnali di tenuta”, ma “l’incertezza politica rimane molto elevata, a causa sia delle incognite della Brexit (una partita difficile e tutta da giocare) sia degli appuntamenti elettorali europei”.
Tuttavia, “qualche fonte di instabilità, effettiva o potenziale, è venuta meno. Soprattutto, i dati quantitativi e qualitativi puntano a una crescita senza cedimenti, in alcuni casi perfino con maggior slancio, anche se a livello mondiale è modesta e molto difforme tra paesi, specie europei. Nel complesso, l`aumento della domanda internazionale resta fiacco, sebbene con una ricomposizione geografica più favorevole: verso Usa e Ue, mercati noti e vicini rispetto agli emergenti.”