Tutti contenti. Al termine delle oltre quattro ore di confronto, i leader di Cgil, Cisl e Uil e il presidente di Confindustria hanno rilasciato dichiarazioni soddisfatte per il lavoro svolto. Si è discusso, tra l’altro, delle prospettive dell’industria italiana e del lavoro, in una situazione difficile per il paese, dal punto di vista economico e sopratutto politico. Ma non si e’ affrontato, nemmeno questa volta, il tema piu’ delicato, quello del modello contrattuale: argomento sul quale, peraltro, i sindacati hanno gia’ firmato importanti intese con altre organizzazioni di impresa, a partire da Confapi, Confartigianato e Confcommercio.
Stando alle dichiarazioni dei protagonisti, il tema contratti dovrebbe approdare sul tavolo solo dopo aver sistemato tutti gli altri tasselli. In ogni caso, non saranno tempi brevissimi: il prossimo appuntamento ”politico” tra i leader dovrebbe tenersi il 15 gennaio. Nel frattempo, spazio ai ”tavoli tecnici”.
“Abbiamo fatto una discussione importante – ha dichiarato il leader della Cgil, Susanna Camusso – su cosa voglia dire immaginare un patto in termini di innovazione e formazione. Abbiamo deciso di approfondire questi con altri temi: bilateralità, welfare e perimetro contrattuale. Oggi è l’avvio di un percorso che si comincia a delineare. Abbiamo anche colto l’occasione per sollecitare l’attuazione dell’avviso comune sulla gestione delle crisi aziendali. E’ una questione ancora aperta. Non abbiamo discusso di modello contrattuale”.
Il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, ha parlato, inoltre, di “incontro molto positivo che parte dall’analisi della situazione industriale del Paese. La prima questione vera su cui ci confronteremo è come si ricostruisce una cultura industriale e come si fissano alcune proposte che insieme offriremo al dibattito complessivo su quelle che sono le priorità per rimettere al centro la capacità produttiva industriale e per creare condizioni di crescita, di sviluppo e di sistema assolutamente indispensabili. I temi dell’innovazione, della formazione, del welfare e del Mezzogiorno – ha continuato Furlan – sono assolutamente tra le prime questioni che le parti sociali devono affrontare insieme. Sono i temi che contribuiranno a definire un quadro organico e propedeutico alla discussione sul ruolo della contrattazione. Rispetto a questo c`è elaborazione, confronto, un lavoro complessivo delle organizzazioni. A gennaio – ha concluso – avremo il primo appuntamento politico che penso possa raccogliere le tante condivisioni che abbiamo rispetto ad alcune questioni, ma anche continuare il confronto sui nodi che sono da sciogliere per elaborare una proposta complessiva che metta al centro l`impresa ed il lavoro”.
Carmelo Barbagallo, il segretario generale della Uil, invece, ha ribadito che “parte da oggi il confronto sul patto per la fabbrica. E’ una partenza importante e positiva. Sollecitiamo Parlamento e forze politiche a dare risposta all’avviso comune sulle crisi aziendali. E’ una priorità”.
Infine, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia ha affermato che l’Italia sta vivendo un “momento delicato dal punto di vista economico, politico e istituzionale” e pertanto le parti sociali si sono confrontate per “determinare una volontà di coesione, di messaggi e di capacità di proposte da porre all’attenzione del Paese”. Boccia ha sottolineato che il percorso iniziato oggi con i sindacati ha l’obiettivo di “costruire un’idea di crescita economica quale precondizione per evitare diseguaglianze e povertà. E’ un grande atto di corresponsabilità. Ora occorre lavorare su contenuti e fatti”. Il presidente di confinduatria ha poi dichiarato che, oggi, le parti hanno costruito “un percorso per riempire di contenuti quello che abbiamo definito patto per la fabbrica, che significa riportare all’attenzione del Paese la questione industriale e costruire politiche economiche per un’industria competitiva”. Il leader degli imprenditori ha aggiunto che sarà necessario mettere sul tavolo proposte per “attivare il circolo virtuoso più investimenti, più occupazione, più salari”. In merito al nuovo modello contrattuale, invece, Boccia ha spiegato che “le relazioni industriali saranno la conseguenza della condivisione” sui temi oggetto del confronto. “Speriamo che accada, il perimetro è chiaro – ha concluso – nell’incontro che ci sarà nella seconda metà di gennaio continueremo a valutare le proposte”.