Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita dell’Italia portando la previsione di incremento del Pil per quest’anno al +0,7% e quella per il 2018 al +0,8 con una riduzione, rispettivamente, di 2 e 3 decimi di punto rispetto alle stime di ottobre. Le cifre dell’istituzione di Washington sono sempre più distanti da quelle del Governo, che nell’ultima nota di aggiornamento al Def aveva previsto un +1% per quest’anno e un +1,3% per il 2018.
Tra i paesi dell’euro zona bene Germania e Spagna, con l’economia tedesca che crescerà dell’1,5% sia quest’anno sia il prossimo, con un rialzo di un decimo di punto, e quella iberica, con un 2,3% (+0,1%) per il 2017 e un 2,1% (+0,2%) per il 2018. Segnali positivi arrivano anche dall’economia statunitense, con il Pil che quest’anno aumenterà del 2,3% e nel 2018 del 2,5%, con un incremeto dell’1,4% per entrambi gli anni
Il Fondo Monetario esprime preoccupazione per quei paesi avanzati, come l’Italia, “dove lo squilibrio dei bilanci, un calo esteso nella domanda privata e un avanzamento inadeguato nelle riforme (incluso il risanamento dei bilanci delle banche) potrebbero condurre a crescita e inflazione permanentemente più basse, con implicazioni negative per le dinamiche del debito”.