“Confermiamo il giudizio di insufficienza già espresso nel corso dell’audizione delle parti sociali ed esprimiamo su molti punti preoccupazioni aggiuntive circa il rischio di una ulteriore distanza con quanto definito dall’accordo siglato il 30 novembre 2016 da Governo e organizzazioni sindacali”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Franco Martini, Maurizio Bernava eAntonio Foccillo in merito agli schemi dei decreti in materia di lavoro pubblico assunti in via preliminare dal Consiglio dei Ministri di giovedì 23 febbraio.
“Cgil, Cisl e Uil – sostengono i segretari confederali – ribadiscono che le modifiche alle norme vigenti devono rendere chiara la piena affermazione della funzione della contrattazione nel lavoro pubblico, dopo gli otto anni di blocco, attraverso l’esplicito trasferimento dalla legge alla contrattazione delle principali materie connesse alla condizione e alla organizzazione del lavoro”.
“Per questo – proseguono – l’iter che porterà all’approvazione definitiva dei provvedimenti vedrà impegnate le segreterie di Cgil, Cisl e Uil, con le Federazioni di categoria e il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, in un confronto con il Governo e nell’interlocuzione di merito, e non formale, con le Commissioni parlamentari e la Conferenza Unificata per la modifica dei contenuti non ancora coerenti con gli obiettivi condivisi con l’accordo del 30 novembre”.
“Al tempo stesso – concludono Martini, Bernava e Foccillo – rinnoviamo la richiesta di una rapida apertura della stagione contrattuale, con l’emanazione degli atti di indirizzo all’ARAN, che devono a loro volta essere conformi con la medesima intesa del 30 novembre”.