Il contratto nazionale dei dirigenti firmato lo scorso luglio da Manageritalia e Confcommercio introduce innovazioni significative nelle politiche attive del lavoro. L’accordo prevede infatti una serie di misure per la gestione dell’uscita dall’azienda, disegnando un percorso completo che garantisce l’aggiornamento professionale e il ricollocamento dei dirigenti attraverso il coinvolgimento delle società specializzate nell’outplacement.
L’innovazione sta nell’aver concretizzato un progetto in un settore in continua riforma che, specialmente per quanto riguarda il mercato del lavoro manageriale, continua a lasciarci indietro nel confronto internazionale.
In Paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna le politiche attive da decenni sono usate come leve per indirizzare lo sviluppo socioeconomico; vengono alimentate da finanziamenti pubblici e sono considerate strategiche per le relazioni industriali. In Italia c’è ancora molto da fare: il sistema previsto dal nuovo contratto potrebbe far evolvere la situazione, almeno per la dirigenza del terziario, mettendo a fattor comune le risorse disponibili. Vediamone, in breve, i passaggi chiave.
Destinato ai dirigenti che vengono licenziati e a quelli che hanno risolto il rapporto in modo consensuale -purché non ci siano contenziosi giudiziali o arbitrati in corso – il percorso si attiva su richiesta formale del dirigente e prevede l’erogazione di un voucher di 5mila euro da parte delle aziende, che deve essere impiegato entro dodici mesi dall’interruzione del rapporto di lavoro e non può essere monetizzato.
Grazie a una convenzione tra il CFMT e l’Aiso, l’importo viene liquidato direttamente alle società di ouplacement. La convenzione, che coinvolge al momento nove delle principali società di outplacement attive in Italia, non impedisce comunque ai dirigenti di rivolgersi autonomamente ad altri consulenti. Il voucher diventa così un diritto la cui erogazione può essere incrementata secondo condizioni di miglior favore.
Oltre a questo viene poi costruito un programma formativo personalizzato a cura del CFMT, che prevede l’erogazione gratuita di cinque corsi nell’arco di un anno. A seconda della residenza, inoltre, si possono sfruttare le politiche attive previste dalle varie Regioni. La raccolta delle informazioni, l’orientamento ai dirigenti e l’accesso ai diversi programmi sono coordinati da XLabor, l’agenzia per il lavoro di Manageritalia.
L’insieme delle opzioni previste dal contratto crea insomma un percorso di outplacement molto articolato che riteniamo sia in grado di valorizzare quelle variabili, come l’aggiornamento delle competenze e l’affinamento dell’esperienza professionale, fondamentali per i manager durante la fase del ricollocamento.
L’importanza di alimentare e rimettere in circolazione queste variabili è cruciale: non soltanto per garantire la continuità occupazionale della categoria ma anche, e soprattutto, per non disperderne il know how e, quindi, per farlo giungere nel sistema produttivo. E’ proprio questo il presupposto, condiviso con le controparti, su cui poggiano le novità introdotte.
Per approfondire
articolo sulla rivista Dirigente sul funzionamento del voucher, con i dettagli della convenzione tra CFMT (Centro di Formazione dei Manager del Terziario, ente bilaterale di derivazione contrattuale) e Aiso (Associazione italiana società di outplacement).
https://www.manageritalia.it/it/media/rivista-dirigente
videointervista a Romano Benini, docente di politiche del Lavoro, sull’outplacement come leva per l’innovazione delle politiche del lavoro e del welfare.
https://www.youtube.com/watch?v=UpDthZIDznM
videointervista a Massimo Fiaschi, segretario generale di Manageritalia, sull’outplacement previsto dal CCNL dei dirigenti del commercio
https://www.youtube.com/watch?v=iR2bDOTTos8&index=2&list=PL3S1fj9c2CvSiW9-XB6iLwWxg1jM0D_Je&t=6s