“Il lavoro non ci manca.” A dire così è Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati. Che, fra un incontro e l’altro di una giornata fitta di appuntamenti, riceve il Diario del lavoro nel suo ufficio, al quarto piano di palazzo Montecitorio.
Battute a parte, è sicuramente vero che la Commissione presieduta dal deputato Pd, ex sindacalista Fiom-Cgil ed ex ministro del Lavoro nel secondo governo Prodi, vive giorni molto densi. E’ su questa commissione, infatti, che gravano, fra i problemi irrisolti di questa legislatura, alcuni di quelli la cui soluzione appare più urgente. Problemi che, peraltro, si aggiungono al flusso normale dell’attività legislativa.
“Ieri mattina – dice ancora Damiano – abbiamo presentato i contenuti di una proposta di legge volta a favorire l’inserimento lavorativo di persone con disturbi specifici di apprendimento, i cosiddetti dislessici. Mentre ieri pomeriggio si è svolta una riunione del Comitato ristretto della nostra Commissione, dedicata a mettere a punto le linee guida della nuova legge sui voucher.”
I travagli del Congresso Pd non hanno quindi riflessi negativi sui lavoro della Commissione?
“Direi proprio di no. Siamo pienamente operativi.”
Su quali provvedimenti?
“Innanzitutto, è in corso la discussione relativa allo Statuto del lavoro autonomo. Poi ci siamo impegnati a unificare diverse proposte di legge sulla questione dei voucher, mentre prossimamente apriremo la discussione sulla questione della responsabilità solidale negli appalti. Inoltre, incardineremo a giorni la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dalla Cgil sui diritti dei lavoratori. Infine, stiamo esaminando la questione della governance dell’Inps. Insomma, non stiamo con le mani in mano.”
Di tutti questi provvedimenti qual è quello che potrà arrivare per primo in porto?
“Quello su lavoro autonomo e lavoro agile. Entro questa settimana concluderemo l’esame della proposta di legge in Commissione, mentre ai primi della settimana prossima andremo in aula.”
Si tratta di un completamento del Jobs Act?
“No, è lo Statuto del lavoro autonomo. Il Jobs Act si occupava del lavoro dipendente, mentre qui stiamo mettendo a punto una disciplina che riguarda tutti coloro che lavorano in modo autonomo, dai collaboratori coordinati e continuativi fino a chi agisce nell’ambito delle cosiddette professioni ordinistiche.”
“A mio modo di vedere, si tratta di una misura molto importante perché, analogamente a quanto è accaduto nel corso del 900 con la definizione delle regole e delle tutele riguardanti il mondo del lavoro dipendente, qui stiamo estendendo tutele di carattere universale al mondo del lavoro autonomo. Ed è la prima volta che, in Italia, ciò accade in modo, allo stesso tempo, così ampio e così dettagliato. Mi riferisco a questioni quali maternità, malattia, deducibilità fiscale delle spese per la formazione professionale di questi lavoratori, oltre all’estensione della DisColl, ovvero dell’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi, anche ad altre figure.”
Veniamo ai voucher. Anche in relazione al referendum richiesto dalla Cgil, mi sembra che questa sia la questione più scottante.
“Ieri l’on Patrizia Maestri ha illustrato al Comitato ristretto della nostra Commissione, il cosiddetto Comitato dei Nove, le linee guida per la stesura di un testo di legge unificato che parte da otto proposte di legge presentate in Commissione da diversi deputati, quattro delle quali omogenee. Si tratta di un bel passo avanti che ci consentirà, la settimana prossima, di arrivare, sempre in Commissione, alla stesura di una prima proposta scritta che, ovviamente, terrà conto delle linee guida fissate ieri. Linee la prima delle quali sarà il ritorno del voucher a strumento utilizzabile solo per retribuire il lavoro meramente occasionale, così come previsto, in origine, dalla legge Biagi del 2003.”
“E’ invece ancora aperta la discussione se si debba, o meno, restringere l’utilizzo dei voucher alle sole famiglie, escludendo quindi qualsiasi tipo di impresa.”
E per quanto riguarda gli appalti?
“Stiamo già lavorando a una proposta di legge, che però dobbiamo ancora incardinare, che si proponga di ricostruire il principio della responsabilità solidale, nella catena degli appalti, fra soggetto appaltante e azienda appaltatrice. Ciò allo scopo di far sì che ai lavoratori delle aziende appaltatrici possano essere garantiti sia le retribuzioni previste dai contratti nazionali delle varie categorie, sia l’erogazione regolare dei contributi previdenziali ad essi dovuti.”
In queste settimane si sono accavallate molte ipotesi sulla data delle prossime elezioni politiche e, dunque, sulla durata dell’attuale legislatura. Una legislatura che, in ogni caso, ha ormai solo un anno davanti a sé. Con tutto il lavoro che avete da fare, perché presentare nuove proposte di legge come quella che è stata presentata ieri nel corso di un’apposita conferenza stampa?
“Si tratta, a mio avviso, di una proposta importante che, per adesso, è stata firmata dall’on. Laura Coccia., della Commissione Cultura, e da me, e che sarà depositata alla Camera dopo che avremo raccolto altre firme.”
Perché importante?
“Almeno per due motivi. Innanzitutto, per il suo contenuto. La Dsa, ovvero quella sindrome che va sotto il nome di Disturbi specifici dell’apprendimento, più comunemente chiamata dislessia, è un disturbo di tipo neurologico molto più diffuso di quanto comunemente si pensi. Come spieghiamo nel testo che accompagna la proposta di legge, la dislessia costituisce un fenomeno socialmente rilevante. In Italia, su una popolazione di 60 milioni di abitanti, gli affetti da Dsa sono più di 2 milioni. Ebbene, l’obiettivo della nostra proposta è quello di favorire un loro miglior inserimento sociale, a partire dal loro inserimento nel contesto lavorativo. E ciò intervenendo, a scopo migliorativo, su quanto disposto da una legge già esistente, la n.170 dell’8 ottobre 2010.”
“In secondo luogo, credo si possa dire che questa è una proposta che nasce da un percorso virtuoso. A monte del breve testo ieri presentato c’è un lungo lavoro comune di soggetti diversi, ovvero della Associazione Lavoro&Welfare, di cui sono uno dei fondatori, e della Associazione italiana Dislessia (Aid), accompagnata dalla Fondazione italiana Dislessia (Fid). Personalmente, credo molto nell’idea che associazioni della società civile possano aiutare i partiti politici e il Parlamento non solo a individuare i problemi su cui è opportuno intervenire, ma anche a immaginare quali possano essere gli interventi più utili. L’attività politica deve ritrovare le sue radici sociali.”
Ma scusi, Presidente Damiano, adesso sta parlando del Congresso Pd?
“Sto parlando di ciò che, secondo me, deve fare il Parlamento. E dunque, naturalmente, anche un Partito democratico che voglia essere fedele al suo nome.”
@Fernando_Liuzzi