“Siamo di fronte a un decreto dettato dal `panico da referendum`. Un testo che ha buttato via il bambino con l`acqua sporca e ha generato un caos enorme in relazione alla fase transitoria. Ecco perché con i nostri emendamenti cerchiamo di riportare ordine normativo e giustizia sociale”. Lo dicono i deputati M5S in Commissione Lavoro circa la discussione parlamentare sui voucher. Per i pentastellati, “non esiste il crisma della necessità e urgenza ” e ”il parlamento e’ stato esautorato”.
I deputati M5s spiegano quindi le proposte Cinquestelle sui voucher. “Noi abbiamo proposto un rafforzamento del regime transitorio, anche sul fronte della comunicazione preventiva. E abbiamo pensato a uno strumento ad hoc per questa fase, un contratto di lavoro per le prestazioni discontinue o intermittenti per un numero di ore che può andare da un giorno a un mese complessivi, con precise garanzie e tutele per il lavoratore”.
“Infine – aggiungono – puntiamo, in alternativa, a riportare lo strumento del voucher alla sua ratio originaria, come previsto dalla proposta di legge a prima firma Ciprini. Ne limitiamo l`utilizzo alla sfera non professionale e ai lavori realmente accessori e occasionali, con il tetto annuo a 5mila euro per lavoratore e a 2mila per prestazioni in favore di un singolo committente”.
I portavoce M5S segnalano anche una proposta di modifica che riguarda l`altro quesito, quello sulla responsabilità solidale sugli appalti: “Chiediamo garanzie precise circa le retribuzioni dei dipendenti da parte del committente o appaltatore, tramite bonifico o assegno emesso da un intermediario del credito. Inoltre appaltatore e subappaltatore sono tenuto a comunicare al committente e all`appaltatore la documentazione che attesta il versamento delle spettanze del lavoratore. Una garanzia retributiva che si aggiunge a quella contributiva legata alla regolarità del Durc”.