Dazi e contromisure rappresentano “un grande shock per l`economia” e “l`imprevedibilità con cui queste misure si sono dipanate ha a sua volta avuto un impatto negativo sull`attività economica e sulle prospettive e, al tempo stesso, rende più difficile del consueto fare previsioni”. È questa la principale causa della revisione al ribasso, da parte Fondo monetario internazionale, delle previsioni di crescita dell’economia globale e dell’area euro, diffuse quest’oggi nel Word Economic Outlook pubblicato in occasione delle assemblee primaverili a Washington.
Sul Pil globale, per quest`anno il Fmi indica una espansione del 2,8%, cui dovrebbe seguire un più 3% nel 2026. I dati segnano un taglio di 0,5 punti percentuali per quest`anno e di 0,3 punti percentuali per il prossimo, rispetto alle stime che l’istituzione internazionale aveva aggiornato lo scorso gennaio.
Per gli Stati Uniti, il Fmi ha effettuato tagli alle previsioni di crescita di portata analoga a quelle globali, con cui ora indica una espansione dell`1,4% quest`anno e dell`1,5% il prossimo. Per l`eurozona il taglio è stato più limitato e pari a 0,2 punti percentuali per entrambi gli anni, con una espansione ora stimata allo 0,8% sul 2025 e all`1,2% sul 2026.
Per la Germania, il Fmi prevede crescita economica a zero quest`anno e un più 0,99% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali. Per la Francia è attesa una crescita dello 0,6% quest`anno e dell`1% il prossimo, tagliate rispettivamente di 0,2 e 0,1 punti percentuali.
La Spagna si conferma il tra le grandi economie dell`area euro quella che mantiene tassi di espansione più vigorosi, 2,5% quest`anno e 1,8% il prossimo, nel primo caso rivista rialzo di 0,2 punti percentuali mentre il dato 2026 è stato confermato.
Il Fmi ha poi nettamente tagliato le previsioni di crescita economica della Cina, al 4,5% quest`anno e al 4,6% il prossimo, rispettivamente 0,6 e 0,5 punti percentuali in meno. Per il Giappone prevede 0,6% di crescita quest`anno e il prossimo, sul 2025 un taglio di 0,5 punti percentuali sul 2026 di 0,2 punti percentuali.
L`India resta l`economia del G20 con i maggiori tassi di crescita, 6,2% quest`anno e 6,3% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali; per la Russia il Fmi prevede 1,5% di crescita quest`anno e 0,9% il prossimo, nel primo caso la stima è alzata di 0,1 punti, per il 2026 è tagliata di 0,3 punti.
Per l`Italia, il Fmi prevede che la crescita economica resti inferiore all`1% almeno da qui al 2030. Per quest`anno, l’istituzione stima una espansione del Pil dello 0,4%, cui dovrebbe seguire 0,8% nel 2026, un più 0,6% nel 2027, più 0,7% nel 2028 e una crescita sempre dello 0,7% sia su 2029 che su 2030.
Il Fondo monetario internazionale prevede che quest`anno il rapporto deficit/Pil dell`Italia cali al 3,3%, dal 3,4% del 2024, e poi che scenda ulteriormente al 2,8% nel 2026, sotto quindi la soglia del 3% stabilita dal Patto di stabilità e di crescita. Per il 2027 è prevista una ulteriore riduzione al 2,6% e per il 2028 al 2,4%, mentre sul 2029 è attesa una risalita al 2,5%, restando a quel valore nel 2030.
Il rapporto tra debito pubblico e Pil dell`Italia salirebbe quest`anno al 137,3%, dal 135,3% del 2024, e poi al 138,5% nel 2026 al 138,6% nel 2027, per poi tornare a limarsi al 138,1% nel 2028 e al 137,7% nel 2029 137,7% del 2030.
Il Fondo monetario internazionale prevede che il tasso di disoccupazione in Italia si mantenga al 6,7% quest`anno e il prossimo, per poi aumentare al 6,8% nel 2027, al 6,9% nel 2028 e tornare a limarsi al 6,8% sia nel 2029 che nel 2030.
Quanto all’inflazione media, quest`anno si attesterà l`1,7%, per poi accelerare al 2% nel 2026 (con un più 1,959% dei prezzi) e restare al 2% negli anni dal 2027 al 2030.