Le varie forme di sanatoria con gli “stralci” dei contributi previdenziali dovuti dalle aziende per i propri lavoratori dipendenti e non pagati comportano un ‘buco’ pari a 6,6 miliardi di euro che “ricadranno in futuro sulle Gestioni dei lavoratori dipendenti”. Lo afferma il Comitato di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell’Inps che ha approvato il riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2023.
Questo avviene perché per i lavoratori dipendenti “vige l’automaticità delle prestazioni”. Il Civ dell’Inps sottolinea quindi “l’esigenza di garantire specifici interventi compensativi nei confronti dell’Istituto a carico della fiscalità generale”.