Nel 2024 c’è stato un saldo positivo dei contratti di lavoro nel settore privato, esclusi i domestici e gli operai agricoli, pari a 374.613 unità. È quanto rileva l’osservatorio dell’Inps sul mercato del lavoro, evidenziando una “crescita significativa” che, tuttavia, risulta in calo rispetto al saldo positivo tra attivazioni e cessazioni registrato nel 2023, pari a 519.381 unità.
Il risultato dello scorso anno, segnala l’istituto, riflette la variazione tendenziale annua trainata in particolare dai contratti a tempo indeterminato (+314.999 rapporti di lavoro, dato inferiore rispetto ai +396.502 rapporti stabili nel 2023). Per quanto riguarda la dinamica dei flussi, nel 2024 si registrano 8.085.785 assunzioni (nel 2023 erano state 8.234.901) a fronte di 7.711.172 cessazioni (7.715.520 nel 2023).
Il report rileva poi che a dicembre 2024 si registra un aumento delle posizioni di lavoro rispetto a dicembre 2019, periodo pre-Covid, pari a 1.958.871 unità, delle quali 1.430.499 a tempo indeterminato. Una ctescita trainata soprattutto dai settori delle costruzioni (371.383) e del commercio (292.366).
Nel 2024 si osserva una riduzione delle attivazioni di rapporti di lavoro incentivati pari al -43% rispetto all’anno precedente. Le misure di esonero contributivo per giovani e donne, rileva l’osservatorio dell’Inps, hanno subito cali significativi (-64% e -21% rispettivamente), ma sono state prorogate fino al 31 dicembre 2027, in attesa dell’autorizzazione della commissione europea. La “Decontribuzione Sud” è stata prorogata fino al 30 giugno 2024, con estensione per contratti firmati entro questa data.
Le assunzioni in somministrazione nel 2024 hanno registrato una diminuzione, con un calo del -6% per i contratti a tempo indeterminato e del -3% per quelli a termine. Tuttavia, il saldo annuale a dicembre 2024 è positivo, con un incremento di +2.000 posizioni. Il numero di lavoratori con contratti di prestazione occasionale è aumentato del +6% rispetto al dicembre 2023, raggiungendo circa 19.000 unità. L’importo medio mensile lordo è di 288 euro. Anche i lavoratori pagati con il libretto famiglia sono aumentati (+2%), con una remunerazione media di 173 euro.
Nel 2024 c’è stato un calo delle dimissioni dal lavoro (-3%) rispetto all’anno precedente, come pure dei licenziamenti disciplinari (-4%). Risultano invece in aumento le risoluzioni consensuali (+8% per effetto delle variazioni riscontrate nel terzo e quarto trimestre dell`anno) e i licenziamenti di natura economica (+3% per effetto della dinamica osservata soprattutto nel primo semestre).
Rispetto allo stesso periodo del 2019 (pre-Covid) i licenziamenti di natura economica risultano in diminuzione (366.534 contro 504.279), mentre sono in crescita i licenziamenti disciplinari (103.554 contro 80.809). Risultano poi in aumento le dimissioni (1.238.002 contro 1.012.752).