Dal primo incontro di verifica per la Trasnova e le società subappaltatrici Logitech e Teknoservice, in scena al Mimit mercoledì 27 marzo e a tre mesi dall’intesa sottoscritta in sede istituzionale, ancora nessuna soluzione sul piano occupazionale. Una situazione “drammatica” che è, peraltro, “esemplificativa di uno stato di crisi comune a molte imprese dell’indotto automotive”, rilevano Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr.
Allo stato della vertenza, i sindacati rivendicano un sostegno concreto dal Ministero e dalle Regioni interessate “per dare concretezza alle dichiarazioni di principio annunciate al tavolo dell’auto appena pochi giorni fa. Abbiamo ribadito la necessità di istituire una cabina di regia che si faccia carico di affrontare in maniera sistemica la crisi che attraversa la componentistica e l’indotto legati al mondo dell’automotive”. Ma non solo: “occorre da una parte utilizzare le risorse annunciate per le riconversioni verso nuove tecnologie e dall’altra rafforzare strutturalmente il sistema di ammortizzatori sociali”.
A Trasnova i sindacati chiedono “di rispettare gli impegni assunti e di cercare alternative alla monocommittenza, favorendo occasioni occupazionali per i propri dipendenti”, mentre la richiesta rivolta alle istituzioni è “di partire proprio da questa vertenza per costruire e supportare un piano di diversificazione e di riqualificazione del personale”.
Il prossimo incontro è programmato per l’11 giugno.