Pronta la reazione dei sindacati all’annuncio di un’eventuale chiusura degli impianti di cokeria all’Ilva di Taranto da parte di Narendra Kumar Misra, direttore europeo di Jindal Steel – ramo internazionale dell’acciaio del Gruppo Jindal che ha presentato una proposta di interesse per l’acquisizione gruppo Acciaierie d’Italia. Come denuncia il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, “questo porterebbe inevitabilmente alla fermata della produzione e alla chiusura definitiva dell`ex Ilva. Una dichiarazione gravissima che sta creando forti preoccupazioni tra i lavoratori in tutti gli stabilimenti e una grande indignazione”.
Un piano che paventa quanto piano già accaduto a Piombino, dice Palombella, quando nel 2014 fu chiuso l`altoforno con la promessa di costruire forni elettrici che ad oggi ancora non ci sono. “Per noi la transizione all`elettrico e la decarbonizzazione devono avvenire in maniera graduale – aggiunge -, con gli altoforni in marcia adeguati dal punto di vista ambientale, avviando contemporaneamente la costruzione di forni elettrici e impianti di pre ridotto che andranno a sostituire l`attuale produzione a carbone. Solo così sarà possibile salvaguardare l`ambiente, l`occupazione, diretta e indiretta, e la produzione. Il risanamento ambientale potrà essere realizzato solamente con gli impianti in marcia e la continuità produttiva”.
“Riteniamo gravi, quindi, le parole di Misra sull`occupazione perché non sono previste garanzie per tutti i lavoratori, diretti, dell`appalto e in Ilva AS – sottolinea il leader della Uilm – ma si fa riferimento genericamente a un numero necessario di lavoratori in base a un teorico livello produttivo e questo per noi è inaccettabile. I lavoratori e tutte le comunità interessate in questi anni hanno pagato il prezzo più alto e quindi meritano più rispetto e considerazione da parte di chiunque acquisterà l`ex Ilva”.
“Per noi resta fondamentale una presenza dello Stato all`interno della futura società, con ruolo e poteri decisionali e non come è avvenuto con Mittal. Altro che Golden Power! Solo così sarà possibile far rispettare l`effettivo impegno sugli investimenti, il risanamento ambientale e un futuro occupazionale e produttivo di tutti i siti dell`ex Ilva” prosegue.
“Per accompagnare questo complicato processo ci aspettiamo dal Governo in via preliminare un impegno concreto, non solo con ammortizzatori sociali, ma anche con interventi legislativi che prevedano anticipi pensionistici per i lavoratori esposti a sostanze nocive, come l`amianto” aggiunge.
“È arrivato il momento della convocazione del tavolo a Palazzo Chigi per avere chiarimenti e dettagli da parte di Governo e Commissari sulle offerte presentate. Non vogliamo che si ripetano gli errori del passato che hanno portato l`ex Ilva a un passo dalla chiusura e che si passi dalla padella alla brace. Purtroppo, però, i primi segnali non sono incoraggianti. Il Governo e i Commissari da che parte stanno?” conclude Palombella.