Prosegue senza sosta il confronto tra i sindacati di categoria e Assstel per il rinnovo del contratto delle telecomunicazioni. Se sulla parte normativa sono stati fatti passa avanti significativi, lo scoglio principale resta quella economica.
“È difficile – spiega il numero uno della Fistel-Cisl, Alessandro Faraoni- arrivare a una fumata bianca per il rinnovo entro la fine del primo trimestre, motivo per il quale abbiamo aperto le procedure di raffreddamento. L’aspetto economico è un tema che abbiamo posto con forza. Il settore non ha più quella spinta economica di un tempo. La forte concorrenza e le basse tariffe stanno incidendo negativamente sulla capacità di generare utili da parte delle imprese. In Italia è tutto aumentato tranne che i costi per la telefonia e la navigazione. Negli Usa per una linea fissa si può spendere anche 50 dollari e nel resto d’Europa si arriva a pagare molto di più. È auspicabile una riflessione su un possibile aumento delle tariffe come del resto avviene sui settori energetici ed assicurativi”.
Ma questo non è il solo problema. Al centro del confronto c’è anche la definizione del ruolo degli over the top, ossia le grandi multinazionali come Apple, Google, Amazon o le piattaforme di streaming, che usano per il proprio business la rete. “Quello che abbiamo chiesto al governo – spiega Faraoni – è che non solo paghino le giuste tasse, ma si facciano carico anche degli investimenti sulle infrastrutture per sostenere le aziende delle telco. Tutte queste problematiche, alla fine, si ripercuotono sulla parte più debole che sono i lavoratori”.
TN