“È un passo significativo che sia stata fissata la prima data dell’udienza del processo contro l’imprenditore agricolo accusato dell’omicidio di Satnam Singh, il bracciante agricolo lasciato brutalmente morire dopo un gravissimo incidente sul lavoro. È altrettanto importante che la Cgil sia stata riconosciuta come parte offesa. Prossimamente presenteremo la nostra istanza per costituirci parte civile, come hanno già annunciato alcune istituzioni. Ci aspettiamo che anche la Regione Lazio agisca in tal senso, dando un segnale importante di attenzione, a cui devono seguire azioni concrete in materia di salute e sicurezza sul lavoro e contrasto al caporalato”. Così, in una nota, la CGIL di Roma e del Lazio e la CGIL di Frosinone Latina.
“Infatti – proseguono i sindacati – se la positiva intensificazione dei controlli, nelle settimane successive la morte di Satnam Singh e l’arresto dell’imprenditore agricolo, aveva portato a un forte aumento della regolarizzazione dei rapporti di lavoro e all’emersione del lavoro nero, determinando una crescita delle assunzioni del 56% rispetto al 2023, a distanza di mesi mentre aumentano le denunce di chi è sfruttato tutto sembra essere tornato indietro”.
“Per queste ragioni abbiamo chiesto alla Regione Lazio di convocare nuovamente il tavolo operativo per la sicurezza sul lavoro, dal quale dovranno uscire misure per l’attuazione e il rafforzamento di quanto già previsto nel Protocollo del 2019 la Regione Lazio e le parti sociali denominato ‘Per un lavoro di qualità in agricoltura’ e nella Legge Regionale n° 18/2019, ‘Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura’. Siamo convinti – concludono la Cgil di Roma e del Lazio e la Cgil di Frosinone Latina – che per scardinare questo sistema illegale di fare impresa che si annida anche nei nostri territori ognuno, per il ruolo che ricopre, deve fare la propria parte per tutelare la dignità e i diritti delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”.