Sono stati circa 42mila i lavoratori che hanno beneficiato, nel corso di quest’anno, di percorsi formativi per migliorare le proprie competenze, per un totale di oltre 3.200 imprese coinvolte. Questi i numeri 2024 dell’attività di FondItalia, Fondo Interprofessionale per la formazione continua che, per il 2025, ha già messo a disposizione otto milioni di euro (con l’impegno, come di consueto, di deliberare incrementi periodici delle risorse sulla base dei trasferimenti INPS che si renderanno disponibili nel corso dell’anno) per progetti di formazione legati soprattutto alle tematiche “green” e “tecnologiche”, che, secondo i dati dell’analisi annuale di Excelsior-Unioncamere “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia”, dovranno avere i quasi 4 milioni i lavoratori che serviranno alle imprese -pubbliche e private- entro il 2028.
“I Fondi interprofessionali lo ripetono ormai da anni -sottolinea Francesco Franco, presidente di FondItalia-: la formazione costante e di qualità dei lavoratori in impresa va considerato uno strumento improrogabile per il sistema economico del Paese. La necessità urgente è quella di aumentare le risorse economiche a disposizione per la formazione, così da consentire la realizzazione di percorsi altamente qualificati per imprese e lavoratori e la messa in trasparenza delle competenze maturate, così da facilitare l’incontro domanda-offerta”.
A dicembre 2024, FondItalia ha approvato poco meno di 16 milioni di euro che hanno permesso di finanziare circa 900 Progetti formativi rivolti a 42mila lavoratori di 3.200 imprese aderenti, per un totale di 872mila ore di formazione.
Per il 2025, con la pubblicazione dell’Avviso FEMI 2025.01 per il finanziamento di attività di formazione continua a favore delle Imprese aderenti al Fondo e ai Conti di Rete, FondItalia ha incrementato la dotazione economica iniziale a otto milioni di euro (+1 milione di euro rispetto al I Sportello dell’Avviso FEMI 2024.01). L’Avviso, con procedura a Sportello, interviene su alcune tematiche specifiche, quali: aggiornamento e mantenimento delle competenze; adozione di nuovi modelli di gestione aziendale (risorse umane, qualità, tecniche di produzione) ed amministrazione, sviluppo delle abilità personali, introduzione di elementi di innovazione tecnologica e digitale, incremento della conoscenza del contesto lavorativo e delle competenze linguistiche, supporto all’internazionalizzazione e green economy.
Quattro gli assi formativi: Progetti formativi aziendali, in linea con le esigenze espresse da una sola impresa; Progetti formativi interaziendali, ossia un progetto formativo in linea con le esigenze formative espresse da più imprese, e Progetti formativi individuali finanziabili mediante voucher, ossia la partecipazione a percorsi a scelta individuale di alta formazione o specialistica, erogata da specifici Enti erogatori in linea con le esigenze espresse da una o più imprese. Previsto anche il quarto asse – Asse FNC – per il finanziamento di Progetti formativi che intenderanno avvalersi dell’intervento del Fondo Nuove Competenze – Competenze per le Innovazioni, lo strumento di politica attiva giunto al suo terzo anno di vita, finanziato con 730 milioni di euro dal PN Giovani, Donne e Lavoro (FSE+ 2021/2027) che, in questa edizione, si concentra su transizione digitale, sostenibilità ed economia circolare, green e welfare aziendale, offrendo finanziamenti per adattare le competenze dei lavoratori alle nuove sfide produttive. Il Fondo Nuove Competenze rimborsa il costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza di percorsi formativi (costo orario finanziato per un indicativo 60% della quota retributiva e per il 100% della quota contributiva) in aziende disponibili a stipulare un accordo sindacale che preveda una rimodulazione dell’orario di lavoro dei dipendenti, destinando una parte delle ore alla formazione, mentre FondItalia concorrerà -per tutte le imprese aderenti al Fondo- all’accesso alla misura, al finanziamento dell’intervento formativo e all’attestazione delle competenze acquisite mediante la formazione.
Come nel precedente Avviso, anche nell’Avviso FEMI 2025.01 è riconosciuta la premialità (anche economica) prevista dal Fondo per tutte le imprese beneficiarie di Progetto che vorranno avvalersdell’applicazione C+, lo strumento sviluppato, su commissione di FondItalia, in coerenza con le indicazioni contenute nel DL 13/2013 e DM del 5 gennaio 2021 ed in continuo aggiornamento, che utilizza l’architettura ed i descrittori dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni per la messa in trasparenza, l’attestazione e la validazione delle competenze in possesso del lavoratore prima e dopo la partecipazione al corso di formazione frequentato, consentendo – di fatto – comparazioni esplicative anche in merito all’efficacia della formazione svolta.
“Anche per il 2025 abbiamo previsto la pubblicazione di un unico Avviso FEMI, articolato in sei Sportelli per consentire la programmazione a lungo termine delle attività formative -spiega Egidio Sangue, direttore di FondItalia- e finalizzato a promuovere la crescita e la qualificazione professionale dei lavoratori a supporto dello sviluppo e dell’innovazione delle aziende italiane, con il fondamentale ausilio del Fondo Nuove Competenze alla sua terza edizione, un vitale investimento per l’innalzamento delle competenze dei lavoratori e la crescita del nostro tessuto produttivo”.
Promosso da UGL, Unione Generale del Lavoro, tra i sindacati maggiormente rappresentativi in Italia, e da FederTerziario, organismo datoriale apartitico senza fine di lucro, Fondltalia è un Fondo Paritetico interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua che finanzia progetti e programmi a supporto della formazione dei lavoratori.
Mission di FondItalia è promuovere una cultura della formazione nel contesto nazionale e finanziare progetti formativi aziendali, interaziendali ed individuali, compresi quelli in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. In particolare, il Fondo raccoglie e redistribuisce le risorse che, nella misura dello 0,30% del monte salari, le imprese possono destinare per legge ad attività formative, con la possibilità di scegliere se indirizzarle a un Fondo Interprofessionale, come FondItalia, o se lasciarle nelle casse dell’Inps alla gestione pubblica, senza la possibilità di intervenire sul loro utilizzo. Aderendo a FondItalia, invece, ogni azienda può utilizzare quanto versato per la definizione e la realizzazione di attività formative per investire sul proprio capitale umano.