“I dati Istat diffusi oggi confermano che il mercato del lavoro italiano è in ripresa: l’occupazione cresce e la disoccupazione è scesa al 6,1%, il livello più basso degli ultimi anni e il miglior risultato in Europa. Questo è un segnale importante, ma ora dobbiamo concentrarci sulla qualità del lavoro” dichiara Stefano Cuzzilla, Presidente di Cida.
“Nonostante i numeri positivi, di fatto la crescita occupazionale non si è ancora tradotta in un significativo incremento del PIL. L’aumento di 517mila occupati su base annua dimostra la solidità del nostro mercato del lavoro, ma è un progresso che rischia di essere fragile se non accompagnato da una maggiore produttività e innovazione. La riduzione dei contratti a termine (-5,9%) e l’aumento dei dipendenti stabili sono segnali positivi, ma da soli non bastano. Solo un lavoro qualificato e capace di generare alto valore aggiunto può sostenere davvero il rilancio del sistema economico” sottolinea Cuzzilla.
Secondo il Presidente di CIDA, è indispensabile agire subito per preparare il mercato del lavoro alle trasformazioni in corso. “L’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie stanno già rivoluzionando i sistemi produttivi. In questo senso, gli interventi come l’Ires premiale vanno nella giusta direzione. Ma per governare questo cambiamento servono lavoratori qualificati e percorsi mirati di upskilling e reskilling . Solo così sarà possibile consolidare i progressi ottenuti e aumentare la competitività del nostro sistema produttivo.”
Cida si dichiara pronta a fare la sua parte per supportare imprese e lavoratori in questa transizione. “Il 2024 ci dimostra che l’Italia può ritagliarsi un ruolo centrale nella rinascita economica europea. Ma questo sarà possibile solo con una strategia chiara che mette al centro innovazione, formazione e qualità del lavoro. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione” conclude Cuzzilla.