Via libera definitivo dal Senato al disegno di legge sul lavoro, collegato alla manovra per il 2024. I voti favorevoli sono stati 81, quelli contrari 47 e una l’astensione. Il Senato ha confermato il testo licenziato dalla Camera in prima lettura, senza ulteriori modifiche, quindi il provvedimento è diventato legge.
“Il Governo e la maggioranza parlamentare hanno deciso scientemente di peggiorare le condizioni di milioni di lavoratrici e lavoratori”. Lo afferma, in una nota, la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli. “Un`operazione decisa ignorando le richieste di chi rappresenta i lavoratori, negando, gravemente, qualsiasi forma di dialogo sociale. Anche nel passaggio al Senato si è scelto di non confrontarsi sulle proposte e gli emendamenti presentati, di non incontrare le organizzazioni sindacali, di non svolgere dibattito”.
“Il provvedimento appena varato è di una gravità inaudita”, prosegue la dirigente sindacale “perché – spiega – non farà altro che ridurre le già fragili tutele nel lavoro, aumentando la precarietà, i contratti brevi e il lavoro povero e indebolire la contrattazione”.
“Invece di ascoltare le istanze del sindacato, di ripensare i contenuti del provvedimento, si è scelto – sottolinea Gabrielli – di andare dritti verso un mondo del lavoro che peggiorerà la dignità e le tutele dei giovani, dei neet, delle donne; che non fornirà risposte ai part time involontari, ai lavoratori a termine, ai somministrati e agli stagionali, a chi ha un`occupazione al nero e irregolare, agli autonomi con o senza partita iva; che non punterà a eliminare i contratti più poveri e precari”.
Secondo la segretaria confederale “con l`arroganza del potere si continua a mostrare il volto patinato dei numeri relativi alla crescita dell`occupazione, ma si prosegue a ignorare il problema dell`insicurezza, della povertà, della scarsa qualità del lavoro, e questo è un danno per il presente, ma anche per futuro delle persone”.
“Per cambiare questo Paese, per rimettere al centro i diritti e la libertà delle persone, continueremo nell`iniziativa sindacale, a partire dai quattro quesiti referendari promossi dalla Confederazione per un lavoro dignitoso, stabile, tutelato e sicuro”, conclude Gabrielli.
Così la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese: “È incredibile l`iter di questocollegato lavoro, sul quale abbiamo già espresso forte contrarietà in ogni sede possibile: dalle aule delle audizioni parlamentari alle piazze, con presidi e manifestazioni”.
“Il Governo è andato avanti dritto per la sua strada, senza alcun segno di apertura alle tante richieste di modifica avanzate dalle opposizioni – dice – questo disegno di legge non ha proprio alcuna ragion d`essere: è totalmente sbilanciato a favore delle imprese e precarizza ulteriormente il nostro mercato del lavoro, dove la precarietà già regna sovrana. Gli stessi dati Inps certificano che la stragrande maggioranza dei nuovi contratti attivati sono temporanei. Per la precisione, sono oltre l`80 per cento del totale”.
“Questa azione di forza del Governo è inaccettabile. Decidendo di venire meno al confronto – conclude Veronese – l`esecutivo ha dimostrato di non avere alcun interesse per la parte che noi rappresentiamo, quella più debole”.